Nulla osta. La due diligence legale sui conti della Roma sta terminando - è questione di ore - senza aver presentato criticità che possano rimettere in discussione gli accordi tra Pallotta e Friedkin. Il passaggio di proprietà è vicino, anche se una data precisa per il closing non è stata ancora fissata. Prima vanno stilati i contratti, che sono complessivamente 12, dell’intera galassia creata nove anni fa nello stato del Delaware, paradiso fiscale degli imprenditori americani.

Determinazione

Dan Friedkin sta seguendo con grande attenzione tutte le novità, in compagnia del figlio Ryan che si appresta ad assumere un incarico operativo all’interno del club. Da parte sua ovviamente non c’è fretta di essere incoronato patron della Roma. Ma c’è la curiosità di esplorare il nuovo mondo. Alla base del forte investimento sul calcio italiano c’è l’intenzione di costruire un piano industriale ambizioso e resistente, senza il principio speculativo che da sempre governa le operazioni di Pallotta. Friedkin spenderà tanto, accollandosi anche una situazione debitoria pesante, perché è convinto di poter guadagnare ma anche per godersi un patrimonio della città che lui e la moglie Debra adorano da molti anni.

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