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Kluivert: "La mia più grande sfida è essere all'altezza di mio padre"

L'attaccante: "Spero di finire il campionato. Isolamento tra caffè, musica e allenamenti"

ROMA - Oltre un mese di isolamento, Justin Kluivert non vede l'ora di poter finalmente uscire e riprendere ad allenarsi a Trigoria. In una diretta Instagram l'attaccante olandese ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua routine dentro casa, e sul suo desiderio di riprendere a giocare il prima possibile: “Sto bene, sono a casa al sicuro. Mi alleno nel giardino con mio cugino, speriamo di poter tornare in campo prima possibile. Nel frattempo gioco a Fifa con i miei compagni della Roma, è divertente e mi tengo occupato”

Cosa vorrebbe dire ai giovani che sognano di diventare calciatori?
"Di continuare a crederci. Per essere un calciatore professionista devi essere pronto a fare dei sacrifici. Io dicevo spesso “no” ai miei amici che mi chiedevano di uscire. Devi dormire all’orario giusto, allenarti e mangiare bene. La scuola è importante. Io sono riuscito a prendere il diploma. L’educazione è tutto".

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Cosa sogna di raggiungere durante la sua carriera?
"Vorrei vincere il mondiale e l’europeo con l’Olanda, è un sogno. Con la Roma vorrei finire il campionato. Bisogna credere in se stessi e nella squadra".

Qual è la sfida più grande che ha affrontato?
"Essere all’altezza di mio padre, provare a diventare come lui mi ha motivato. Ci lavoro duramente ogni giorno da quando sono piccolo a oggi e questo mi spinge a dare il massimo".

Se potesse scegliere un giocatore di qualsiasi era da portare nella tua squadra, chi sceglierebbe?
"Sicuramente mio padre, era un grande giocatore. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui".

Chi è il suo modello?
"Mi ispiro a giocatori che hanno raggiunto grandi risultati. Uno di questi è sicuramente Cristiano Ronaldo. Lui crede sempre in se stesso".

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La sua routine?
"Bevo spesso caffè, mi dà molto energia. Ascolto musica, sono il dj nello spogliatoio perché ascolto buona musica".

La sua miglior partita di sempre?
"Ce ne sono diverse. Mi viene in mente Ajax-Feyenoord, avevo 17 anni. E’ andato tutto bene, un match pazzesco".

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