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Spinazzola: "Ora ho capito cos'è la Roma. Vogliamo ricominciare a giocare"

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Il terzino: "Allenarsi solo in videochiamata dopo un po’ è stressante, il club prenderà tutte le precauzioni per mettere Trigoria al sicuro”

ROMAUna stagione non semplice per Leonardo Spinazzolaalla Roma. Dopo molte panchine nei primi sei mesi della sua esperienza in giallorosso, il terzino a gennaio era a un passo dal vestire la maglia dell’Inter nello scambio con Politano. Trattativa saltata, Spinazzola è rimasto a Roma per giocarsi le sue carte e provare a riscattarsi. La rivincita è stata posticipata ai prossimi mesi per l’emergenza Coronavirus, lui da casa è intervenuto a Ska Sport. 

Conto alla rovescia verso la ripresa degli allenamenti. 
"Non vediamo l’ora di tornare ad allenarci, di rivederci, di riparlare da persona a persona. Dopo un po’ in videochiamata è stressante, non ci divertiamo come dal vivo. Adesso vediamo cosa decide il governo, poi con la Roma che prenderà tutte le precauzioni e ci metterà in sicurezza tutta Trigoria, ne sono sicuro".

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Che messaggio può essere la ripresa? Non solo per il calcio…
"Il calcio può servire ad altre aziende per mettere in sicurezza tutto l’ambiente lavorativo con protocolli sanitari adeguati, cosicché tutti i dipendenti possano stare tranquilli e lavorare".

Che messaggio avete voluto dare rinunciando ad alcune mensilità?
"Di vicinanza sia per la società che per i dipendenti in cassa integrazione che lavorano per noi, che ci sono sempre accanto. Non è giusto, ci siamo parlati tutti quanti e abbiamo deciso che era la scelta più giusta".

Cosa rappresenta per lei la Roma?
"Sono passati veramente tanti campioni qui, guardavo Batistuta da piccolo e c’erano fenomeni come Totti e Cassano che facevano divertire, vedevi la Roma solo per loro. La Roma mi ha trasmesso sempre allegria vedendola giocare, ora che ci sono capisco cosa è la Roma. Con tutti i tifosi calorosi, una città che vive di calcio, solo per la Roma, te lo fa sentire poi allo stadio".

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Nella sua crescita professionale cosa ha rappresentato l’esperienza a Torino con la Juventus?
"Sono fenomeni sotto l’aspetto fisico e tecnico ma anche mentalmente. Ho imparato tanto in quell’anno, la serata della Champions è indimenticabile perché è stata la prima. Spero di giocarla con la Roma, è un obiettivo duro ma è un obiettivo".

È rimasto in contatto con gli ex compagni e amici di Bergamo? 
"È dura vedere Bergamo e tutte le città del nord colpite così aggressivamente dal virus".

Tra un anno l’Europeo, cos’è per lei? Un traguardo?
"Sì, la Nazionale è il sogno di tutti. Guardi già da piccolo mondiali ed europei e sogni di arrivare lì e giocare per tutti gli italiani che ti guardano. È un peccato di non giocarlo ora ma non vedo l’ora di partecipare. Sono entrato in Nazionale nel 2018 e non siamo andati ai mondiali, è stato un dispiacere enorme. Voglio e vogliamo fare un grande europeo".

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