GIUGNO
Il mondo scosso per la tragedia di Floyd, l'uomo afroamenicano statunitense arrestato da un agente di polizia a Minneapolis, e vittima dell’ennesimo episodio di razzismo. La sua morte ha sconvolto anche il mondo dello sport, compresa la Roma ha voluto rendere omaggio all'americano al termine di un allenamento: tutta la squadra, compreso Fonseca, si è radunata a in mezzo al campo con il viso rivolto verso la telecamera più alta e in ginocchio. Prosegue intanto la contestazione dei tifosi contro James Pallotta: dopo gli striscioni sparsi in giro per il mondo ("Pallotta go home"), i romanisti si sono fatti sentire anche per le strade di Manhattan, dove a marzo si stava per definire la cessione della società, attaccando centinaia di volantini con il volto storico dello zio Sam e il messaggio (sia in italiano sia in inglese):"Friedkin, Roma vuole te". Poi i manifesti ironici sparsi per Roma contro le cessioni dei talenti. Giugno segna a che il definitivo strappo tra Pallotta e Petrachi, con la sospensione e il licenziamento del diesse. Il 25 giugno la Roma è finalmente tornata all'Olimpico per il primo match post Coronavirus contro la Sampdoria: vittoria in rimonta per 2 a 1.
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