Noi lo guardiamo davanti al video, con il sorriso storto e la sobrietà dell’eloquio, e lo immaginiamo sempre calmo e pacato. In realtà Paulo Fonseca ha dimostrato, anche nella vicenda Dzeko, un carattere molto deciso. Non è il tipo che si preoccupa di difendere il ciuffo, insomma: ne sono testimoni le decine di persone che hanno assistito alla lite del sottopassaggio alla fine di Roma-Spezia, nella quale l’allenatore è stato tutt’altro che diplomatico. A conti fatti, almeno per il momento, ha avuto ragione lui: ha battuto lo Spezia in campionato, rasserenando la dirigenza e la tifoseria, e ha convinto la proprietà a gestire il caso più spinoso della stagione alla sua maniera.
La lite con Dzeko ha fatto passare in secondo piano persino le indiscrezioni sul futuro tecnico. Senza il gol di Pellegrini, che ha consolidato la classifica della Roma e rimandato i verdetti, si potrebbero fare discorsi diversi. E’ però indiscutibile che la proprietà, direttamente attraverso i Friedkin e indirettamente per bocca di Tiago Pinto, abbia manifestato un supporto totale all’allenatore. L’intenzione è trovare stabilità, evitare che la situazione di incertezza scaturita dopo il derby perso possa compromettere la stagione. E la squadra, al netto di Dzeko e un altro paio di insorti (Fazio e Juan Jesus), ha risposto sul campo compatta: non solo non c’è un tentativo di abbattere Fonseca, sembra semmai che il gruppo abbia deciso di aiutarlo in nome dell’interesse collettivo, che è la conquista di un posto in Champions.

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