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Pallotta, stai sereno

Bartoletti

Pallotta, non rompere. O, come scrivi nei tuoi amabili messaggi: “don’t bust our balls”. L’ex padrone della Roma, che l’ha tiranneggiata come un Weinstein qualsiasi, si è messo a cinguettare compulsivamente nonostante nessuno ne avvertisse il bisogno. È molto più presente oggi, purtroppo, di quando possedeva la maggioranza delle azioni. E noi che a più riprese, a fine 2019, gli suggerimmo di tornare a farsi vivo nella Capitale, dalla quale mancava da oltre un anno, ci rendiamo conto di aver toppato di brutto: meglio a casina, o a Miami, e rivolga altrove le sue attenzioni e le sue volgarità.

Dopo aver riempito le chat dei cronisti al seguito (almeno loro) della Roma con minacce da stalker - “I will bury you”: vi seppellirò - e giudizi poco lusinghieri (“bullshit”, “you should be ashamed and embarassed”, “your editor is a joke”, “now I have to start beating you guys up”, “then I will say your boss is an asshole”: c’é di tutto, dal boss buco di c. a vergognatevi); dopo queste espressioni maleducate, dicevo, JP trumpeggia che è un piacere offendendo addirittura i tifosi che elencano gli errori commessi sotto la sua gestione.

Dà del fottuto idiota (“fucking idiot”) a un romanista e ricorda di aver patito le pene dell’inferno per otto anni a causa degli spifferi “interessati” che uscivano da Trigoria, ribattezzata Trigorra da un’ex frequentatrice del centro sportivo; difende l’amico e consulente Franco Baldini, tra i principali suggeritori anche delle scelte più impopolari (la fine del rapporto con Totti: le colpe se le è prese tutte Spalletti); consiglia - non richiesto - di lasciar lavorare i Friedkin. Scrive inoltre peste e corna di Tacopina e Monchi, ma ancora oggi si fida di persone che hanno fatto e fanno il possibile per avvelenare i pozzi. Proiettiana la replica postata da un tifoso: «Nun ce romp er ca’».

Altro stile, ad esempio, quello di Massimo Moratti. Che, a differenza di Pallotta, ha messo un sacco di soldi - oltre un miliardo e due -, acquistato campioni come Ronaldo, Baggio, Vieri, Samuel, Eto’o, Figo, Ibra, vinto scudetti e una Champions. Moratti viene interpellato spesso sull’Inter e, pur non avendo condiviso alcune mosse dei suoi successori (Thohir, Zhang), è sempre affettuoso, simpatico, positivo, irrimediabilmente innamorato della “sua” Inter. A differenza di Moratti, Pallotta non passerà alla storia.

Si accontenti della geografia: sappiamo da anni che tra Boston e Roma i chilometri sono 6.600. Perciò rispetti le distanze e chi la Roma la vive e la ama sul serio. Il tifoso, che dopo il suo passaggio ripete, come Francesco: «Speravo de morí prima». Lo saluto con questo tweet, ringraziando Schopenhauer: «Style is what gives value and currency to thoughts». Lo stile è ciò che dà valore e attualità ai pensieri.

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