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Roma, caso inno all'Olimpico: Tiago Pinto e Fienga in Procura

Getty Images

La Lega contro il club giallorosso per aver fatto suonare la celebre canzone di Venditti dopo la musica di Allevi

ROMA - Il giorno dopo la gara contro la Juventus, discussa per gli errori arbitrali di Orsato, la Roma è costretta anche a fare i conti con i problemi della Lega legati all'inno giallorosso fatto suonare dopo quello di Allevi. Perché secondo regolamento della massima divisione calcistica italiana, nessun club deve far suonare il proprio inno (o una canzone che richiami alla squadra di casa) quando l'avversaria si trova già in campo.

Per scelta di Mourinho però Roma (non si discute si ama), il nome originale della canzone di Venditti, è stata mandata all'Olimpico dopo l'inno della Serie A in occasione di Roma-Udinese. Successivamente, dopo l'esposto della Lega a firma del funzionario Butti, in occasione di Roma-Empoli il club aveva fatto suonare solo le prime note dell'inno (sempre dopo quello della Serie A) per poi far proseguire 'a cappella' i tifosi.

Nei prossimi giorni il club verrà ascoltato dalla Procura Federale sulla questione e in merito alle contestazioni mosse dalla società giallorossa sulla questione. Saranno chiamati il general manager, Tiago Pinto, il chief football operating officer, Maurizio Lombardo, e l'ex ad Guido Fienga, in carica ai tempi dell'accaduto.

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