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Mourinho: "Il mio giallo? Buono per il curriculum dell'arbitro"

Getty Images

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match contro l'Inter: "Zaniolo? Non parlo più, tanto non cambia niente"

ROMA - L'Inter vola in semifinale di Coppa Italia, la Roma esce sconfitta da San Siro. La squadra di Inzaghi ha battuto i giallorossi 2-0 con i gol di Dzeko e Sanchez, segnando così l'eliminazione della squadra di Mourinho dal torneo. Al termine del match il tecnico portoghese è intervenuto ai microfoni di Mediaset per commentare il match. 

Emozionato per l’accoglienza o deluso per l’eliminazione?
“Sono due cose che possono coesistere insieme. Il modo in cui mi hanno aspettato i dirigenti dell’Inter e la gente è stato un fantastico regalo, non posso che ringraziarli perché il mio rapporto con l’Inter è eterno, non posso nasconderlo. Sono venuto qui per vincere, sono venuto per la mia gente di oggi che è la Roma, non siamo riusciti a vincere. A parte i primi 5’, abbiamo giocato molto bene, nel primo tempo abbiamo avuto due occasioni da gol, ho visto la palla dentro, poi Zaniolo ha sfiorato. Nella ripresa abbiamo pressato bene, abbiamo avuto qualità pur non creando molte occasioni perché i difensori dell’Inter sono forti. Il secondo gol ha cambiato la partita e ha cambiato l’arbitro, secondo me è stato bravissimo fino al 2-0, poi dopo il 2-0 ha fatto un’altra partita. Tante ammonizioni non sono state date".

Il giallo a me?
“Un giallo a Mourinho significa tanto, è un bene per il suo curriculum”.

Tiago Pinto ha difeso Zaniolo nel prepartita.
“Non parlo più, tanto se parlo non cambia niente. È così da inizio stagione, per questo dico che l’arbitro è stato bravo, tanti gialli erano lì e non sono stati dati, dopo il 2-0 è stata un’altra partita e solo un arbitro di qualità può farlo”.

Il regalo che le hanno fatto?
Un San Siro in argento bellissimo che dice “Casa tua”, però adesso io amo la mia Roma e sono molto triste perché abbiamo perso”.

José Mourinho non è intervenuto in conferenza stampa. L'Inter apre la conferenza a San Siro solamente per i licenziatari, ma non erano presenti le emittenti televisive per porre le domande al tecnico portoghese. 

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