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Samp-Roma, Di Bello non c'è niente

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Di Bello, niente. Nessuno ha però voglia di scherzare. Perché Di Bello, l’arbitro bancario della sezione di Brindisi, è stato designato per la prossima partita della Roma in campionato, lunedì a Marassi contro la Sampdoria. Come se non bastasse, Rocchi ha deciso di esagerare e si è giocato l’accoppiata: al Var ha sistemato Aureliano. Peccato si sia dimenticato di Pairetto jr, magari da sistemare in campo come quarto uomo. Così Mourinho non avrebbe dovuto alzare la cornetta come fece nella partita di febbraio contro il Verona. E avrebbe brindato con loro. Ma senza cantare «Scurdammoce ‘o passato». Questo proprio no, José non dimentica. E’ come se sentisse di nuovo il rumore dei nemici.

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Attenti a quei due. Film visto e rivisto (inizio Settanta). Attualissimo, però. La doppia designazione, è meglio farla passare per originale. Perché, a inquadrarla come si deve, sembra almeno provocatoria. Proprio quei due, addirittura insieme, a incrociare la squadra giallorossa nel momento più delicato della stagione. “Fenomeno”. Di Bello è stato battezzato lo scorso campionato da Mourinho. «Ho avuto la sensazione che fosse impossibile uscire dal campo con un risultato positivo». Disastrosa direzione al San Paolo contro il Napoli (1-1) in tandem con Di Paolo al Var. Mancata espulsione di Zanoli e rigore negato a Zaniolo. L’arbitro, tra l’altro, ha precedenti da brividi: la Roma non vince con lui da 2 anni e mezzo (1 marzo 2020). E ha raccolto solo 5 punti nelle ultime 10 partite con Di Bello. Il graffio di José dopo il ko di San Siro contro l’Inter in Coppa Italia, con Pairetto jr al Var: «La mia ammonizione? Un giallo a Mourinho significa tanto per il curriculum». Aureliano, invece, rovesciò, da arbitro, il risultato della gara del novembre scorso a Venezia. All’alba del 2022, al Var, ignorò i possibili rigori su Zaniolo e Ibañez. Ok solo quello su Leao per il successo casalingo del Milan. A volte, dunque, ritornano. 

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