Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Mourinho e Candela, il giorno dopo: retroscena e reazioni. E intanto Zaniolo...

Cosa si nasconde dietro le parole dell'allenatore, Rosella Sensi difende Vincent, De Rossi mette like e i tifosi  dicono la loro

Una polemica di cui tutti avrebbero fatto a meno. Una polemica da cui, però, emerge chiara una cosa: i romanisti adorano José Mourinho. I romanisti adorano anche Vincent Candela. In genere, in questi casi, la tifoseria si spacca: c'è chi sta con l'allenatore e chi con l'altro, l'ex, colui che si "permette" di andare in tv e criticare la squadra. Che poi le critiche siano giuste o meno è un dettaglio. In questo caso no e il merito è dei due protagonisti. Da una parte Mourinho, il tecnico che ha riportato un trofeo a Trigoria dopo 14 anni ed è amatissimo dalla sua gente, che lo segue così tanto da riempire, nel vero senso della parola, l'Olimpico in 19 gare su 20. Dall'altra Candela, il campione d'Italia, d'Europa e del mondo, che ha scelto di non andare più in Francia o dall'altra parte del globo, dove vive il suo primo figlio, per restare a Roma. E' innamorato della città, dei suoi colori, abita in provincia, non dice mai di no ad una foto o ad un evento. Anche quando non è pagato, Vincent Candela c'è. E non c'è romanista che non gli riconosca questo. Ecco perché le parole di Mourinho, ieri notte, non hanno tanto fatto arrabbiare i tifosi. Hanno provocato sofferenza. Perché Candela, commento unanime su radio e social, "non merita che venga messa in discussione la sue fede e il suo amore per noi".

Candela, il like di De Rossi e le parole di Rosella Sensi

Un amore che lo stesso Vincent ha voluto ribadire, nella notte, attraverso un post su Instagram: "Non credo che la gente abbia fischiato Zaniolo per le mie dichiarazioni (come aveva lasciato intendere Mou, ndr). Mi dispiacerebbe tanto perché chi mi conosce sa che a volte, quando me lo chiedono, posso dire la mia sulla Roma, però sempre con grande rispetto e amore per società, squadra, allenatore e popolo romanista. Non volevo fare polemica, non mi appartiene". Decine i messaggi di apprezzamento, migliaia i "like" compreso quello di Daniele De Rossi. Su Instagram l'ex presidentessa Rosella Sensi ha voluto dire la sua e, anche in questo caso, è arrivata solidarietà a Candela: "Le parole di José Mourinho che facevano riferimento, pur senza nominarlo, a Vincent Candela non mi sono piaciute e non fanno bene alla nostra Roma. È giusto che il tecnico difenda i suoi giocatori e che possa risentirsi se le critiche sono ritenute inopportune. Nel nostro ambiente accade spesso. Ma io conosco Vincent da tanti anni, conosco la sua coerenza e la sua sincerità. È spontaneo, generoso, attaccato alla maglia e vorrebbe vedere la Roma vincere sempre. Non ha malizia o retro pensieri, e in quello che ha detto c’era solo la voglia di avere una Roma sempre forte. Come poi la vorrebbe Mourinho.  Le sue frasi non mi sono sembrate gravi e il suo amore per questa squadra è indubbio".

Caso Candela, cosa intendeva davvero Mourinho?

Ma possibile che un allenatore così esperto e, soprattutto, così rispettoso - sempre - della storia dei club dove va ad allenare ce l'avesse così tanto con Candela? Un giocatore che è nella Hall of fame della Roma e che spesso è insieme a lui e alla squadra? Da una parte, ed è vero, a Mou non hanno fatto piacere le dichiarazioni su Zaniolo che dovrebbe segnare di più, anzi potrebbe, perché sa che questo è un nervo scoperto per il ragazzo nei confronti del quale gli ex giocatori, a partire da Totti, non sono mai teneri. Dall'altra la chiave è nelle dichiarazioni in conferenza, quando Mourinho ha detto che gli piacerebbe un club con più personalità nell'affrontare certe situazioni. In sintesi: è chiaro che se un collaboratore stipendiato della società va in tv a parlare dice la sua. Ed è chiaro che a volte queste dichiarazioni possano non essere apprezzate da tutti. José vorrebbe una società più netta nel dire: lavori con noi, lavori solo per noi. Per evitare sul nascere qualsiasi tipo di polemica o strumentalizzazione. La società lo ascolterà? Forse anche questo sarebbe un ulteriore tassello di crescita. Per tutti. Anche perché poi il rischio, con un personaggio mediatico come Mou, è che oggi a Roma, nelle radio e sui social, si parli più di Candela e Zaniolo che di Dybala o della bella partita di Bove. E questo non è giusto per nessuno.

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi