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Roma, retroscena Lukaku: come ha aiutato Belotti a Cagliari e non solo

Getty Images

Racconto inedito del rapporto tra due rivali che si sono scoperti amici

Un papà è sempre un papà: Romelu Lukaku, dopo la partita contro il Frosinone, era al settimo cielo perché allo stadio, con la nonna, c’erano anche i fi gli. E non vedevano l’ora di abbracciarlo mentre lui, gentile con tutti, posava per foto e autografi . Andrea Belotti, nei giorni di pausa concessi da Mourinho, ha raggiunto moglie e figlie a Palermo e ieri si è emozionato, stando al racconto della compagna Giorgia, per i buchi alle orecchie della primogenita Vittoria. Sprazzi di vita quotidiana, sprazzi di due giocatori - e due ragazzi - più simili di quanto, in apparenza, si potrebbe pensare. Tanto mediatico e leader evidente Lukaku, quanto riservato è Belotti. Hanno entrambi 30 anni, hanno carriere e vite profondamente diverse perché uno, Big Rom, ha conosciuto la povertà fin da ragazzino mentre l’altro, il Gallo, è cresciuto nella buona borghesia lombarda. A Roma si sono incontrati, trovati e anche se, sulla carta, sarebbero rivali, nella sostanza non è così. Non solo perché - e Belotti lo sa benissimo, come tutti - il titolare è Lukaku e quindi la rivalità non ha senso di esistere. Ma anche perché la coppia che non piace, in teoria, a Mourinho, si sta scoprendo tale. Anche per necessità, visto l’infortunio di Dybala.

Lukaku e Belotti, il retroscena

Grazie al lavoro di Andrea, che si allena sempre come se la domenica dovesse giocare dal primo minuto, e grazie alla disponibilità di Lukaku, che non fa pesare a nessuno, tantomeno a un attaccante come lui, i suoi gradi di titolare inamovibile. Non sono solo parole, ma fatti. A Cagliari, quando è entrato Belotti al posto di Dybala, Romelu ha scelto di spostarsi leggermente per lasciare tutto il centro dell’area al compagno. Lo ha fatto perché è in un momento psicofisico straordinario e perché sapeva - sa - di mettere così più a suo agio un giocatore subentrato. Un dettaglio piccolo, magari insignificante ai più, ma che ha facilitato la partita di Belotti e quindi quella della Roma tutta. L’avversario, il Cagliari di questo momento, era quello che era: lo sanno loro, lo sa bene Mourinho. In altre partite ci vorrà più equilibrio e giocare col doppio centravanti un lusso. Ma se Belotti continua a correre così, oltre che a segnare, e Lukaku continua a manifestare questa generosità, anche tattica, l’emergenza non sarebbe più tale. Nessuno, in Serie A, può regalare Dybala e Pellegrini, tantomeno la Roma. Ma in pochi possono avere l’opportunità di vedere insieme Lukaku e Belotti. Due che, per la cronaca, hanno 207 gol all’attivo con club italiani. È vero che i numeri contano fino a un certo punto, soprattutto quelli passati, ma è altrettanto vero che Belotti e Lukaku, che si trovano molto bene anche fuori dal campo, hanno voglia di prendersi il presente. E lo stanno facendo a suon di ottime prestazioni. Il centravanti belga ha realizzato 7 gol nelle sue prime 8 presenze in giallorosso, con la prima partita (quella contro il Milan) giocata solo 25 minuti. La sua media in questo momento è di un gol ogni 87 minuti giocati in tutte le competizioni con la Roma: è la sua migliore in carriera (considerando tutte le competizioni) da quando gioca nei maggiori cinque tornei europei (2011/12). Belotti ha invece segnato cinque reti e servito due assist in nove presenze stagionali: è la sua terza miglior partenza in termini realizzativi da quando gioca in Serie A, ma considerando il rapporto gol e minuti giocati (493’, una media di 54’ a gara) ha lo score migliore della sua carriera: una rete ogni 98 minuti. Insomma, la Roma ha trovato finalmente le reti, quelle che tanto sono mancate la scorsa stagione. Adesso Mou, Big Rom e il Gallo devono continuare a trovare il giusto feeling per diventare sempre più una coppia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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