ROMA - Negli occhi di Ranieri e in quelli dei dipendenti del Fulvio Bernardini resta impressa quella emozionante foto scattata cinque anni fa che ritrae il tecnico tenere per mano il nipotino mentre insieme entrano nel centro sportivo. Un’immagine che è diventata per i tifosi il simbolo della romanità, del legame tra Sir Claudio e un club che ha difeso con le unghie e con i denti per tanti anni, e che continuerà a farlo adesso da allenatore, poi da dirigente senior. Di certo, quando ieri alle 13.15 ha fatto per la terza volta in carriera il suo primo ingresso dentro Trigoria, a Ranieri saranno venuti in mente centinaia di ricordi, alcuni belli, altri meno, ma tutti emotivamente intensi e che lo hanno arricchito come uomo e come allenatore. La Roma non si può rifiutare, quando la sua squadra chiama, Ranieri è sentimentalmente chiamato a rispondere: «Arrivano i nostri. Una gatta da pelare? Mi hanno chiamato per questo», aveva detto primati imbarcarsi per la Capitale, mercoledì sera. Il mister Wolf di Testaccio è pronto a mettersi all’opera per cambiare le sorti di una stagione che fino a l’altro ieri appariva drammaticamente perduta e che invece adesso può essere recuperata con l’arrivo del romanista. Prima nel 2009 poi dieci anni dopo era stato chiamato per risolvere i problemi, e così è accaduto anche stavolta. Una medicina per Trigoria e per l’ambiente. E al Fulvio Bernardini non sono stati risparmiati gli abbracci tra il tecnico e alcuni dipendenti della vecchia guardia, così come con El Shaarawy, Pellegrini e Cristante che lo avevano avuto come guida nel 2019, dopo l’esonero di Di Francesco.
Ranieri, il saluto alla squadra
Il bentornato dei senatori ha seguito la presentazione dei giocatori presenti a Trigoria in questa sosta delle nazionali. Una squadra sulla quale Ranieri potrà già cominciare a lavorare visti i nomi di spessore con cui costruire una prima formazione in allenamento nonostante le tante assenze: Svilar tra i pali, Mancini, Hummels, Hermoso (ieri ancora a parte) e Angeliño in difesa, Pellegrini, Cristante e Le Fée a centrocampo, Soulé, Dybala ed El Shaarawy in attacco. Un undici di tutto rispetto da studiare per comprendere le problematiche tecniche, tattiche e mentali di una rosa che non è ancora riuscita a esprimersi al meglio. Un eufemismo.
Roma, Ranieri resta in borghese
Il tecnico ieri non ha indossato la tuta della Roma ma si è limitato a osservare in borghese l’allenamento di attivazione atletica della squadra dopo i tre giorni di stop. Prima però le presentazioni ai giocatori, non che ce ne fosse il bisogno. Strette di mano con chi non aveva mai conosciuto, un bell’abbraccio invece a Mancini, Soulé, Saelemaekers, ma soprattutto a Dybala che Ranieri considera centrale nel suo undici titolare ma anche come leader del gruppo. Accompagnato da Ghisolfi, il tecnico ha fatto un nuovo tour del Fulvio Bernardini totalmente rinnovato rispetto a soli cinque anni fa. Un trolley dietro per sistemare i suoi effetti personali nel suo nuovo ufficio, lo staff al seguito e tanti saluti a chi ogni giorno vedrà tra le mura di Trigoria: dagli inservienti, ai dipendenti degli uffici dei vari settori, fino agli steward che sorvegliano la casa giallorossa. Nello spogliatoio ha scambiato qualche battuta con tutti i giocatori, sia con chi conosceva sia invece con chi dovrà prendere confidenza: per le analisi sulla stagione o i discorsi motivazionali se ne riparlerà dall’allenamento di oggi alle 10.45, il primo che dirigerà a tutti gli effetti. Di certo il succo del suo discorso toccherà non solo la tattica ma anche corde emotive sulla storia della Roma e la passione che mettono i tifosi ogni domenica. Grinta, coraggio, carattere e attributi: Ranieri vuole una squadra che dia tutto in campo, lui cercherà di assemblarla tatticamente al meglio per dare una sterzata alla stagione. Concetti che naturalmente ribadirà anche oggi alle 13 nella conferenza di presentazione.
Ranieri, ecco lo staff tecnico
Per lavorare al meglio il neo tecnico ha portato uno staff di fedelissimi. Come Paolo Benetti, suo vice storico dal 2007 ad oggi. I due hanno lavorato insieme nella Juve, nel Monaco, nella nazionale greca, nel Leicester, nel Watford, nel Nantes e nel Cagliari. Il secondo collaboratore tecnico sarà Sergio Spalla, con Ranieri a Cagliari l’anno scorso: è stato per sette anni capo match analyst alla Sampdoria, prima di diventare collaboratore tecnico dello Spezia (2022-23) e del club sardo. I preparatori atletici saranno Massimo Catalano e Carlo Spignoli, il primo con Ranieri nella Sampdoria, il secondo invece tra blucerchiati, Monaco, Watdford e Cagliari. A loro naturalmente si aggiungeranno il preparatore dei portieri Farelli e i match analyst del club, inoltre saranno problabilmente confermati un paio di figure che erano arrivate a Trigoria con Juric. Oggi se ne saprà di più, in una giornata intensa, ricca di appuntamenti ma soprattutto di lavoro. Perché Ranieri ancora una volta ha un unico obiettivo: risollevare la sua Roma, quella che non ha mai dimenticato e per la quale darà tutto anche in questa sua terza avventura.