Aver mandato Letexier all’Olimpico, domani sera, dopo quello che è successo nella partita d’andata con lo scarso tedesco Stieler e - soprattutto - dopo le parole occhi nelle telecamere di Ranieri, è un messaggio chiaro che Roberto Rosetti, Gran Capo degli arbitri Uefa, ha mandato, urbi et orbi. La sintesi: ho designato il migliore che ho. Tradotto: zero alibi, zero possibilità di retropensieri preventivi, zero possibilità di lamentarsi (per dirla alla Mourinho/Crozza nella gag su Chiffi). La testimonianza che Stieler all’andata ha sbagliato? Più, crediamo, mettere tutti con le spalle al muro. Di sicuro, lo sfogo giustificatissimo di Ranieri, per quanto un atto di signorilità più che una lamentela bieca, non ha fatto piacere dalle parti di Pecetto Torinese, paese d’origine di Rosetti. E così, ecco l’arbitro che lo scorso anno ha diretto la finale di Euro 2024 (a sorpresa, ma fu un colpo clamoroso del designatore Uefa visto come è andata Spagna-Inghilterra), ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi e veniva dalla finale di Supercoppa Uefa 2023 (City-Siviglia).
Chi è Letexier, l'arbitro di Roma-Porto
La calma glaciale, la semplicità con la quale prende le decisioni più difficili: ecco le caratteristiche del nativo di Bédée, comune di poco più di 4mila abitanti nella regione della Bretagna, sicuramente un talento, recentemente insignito del Premio Campanati a Milano come miglior arbitro della passata stagione. Avvocato, è stato il più giovane arbitro ad aver esordito in Ligue1 ma, soprattutto, è diventato Élite dell’Uefa appena cinque anni dopo l’aver esordito nella massima serie francese. E’ un ufficiale giudiziario, le due professioni in qualche maniera hanno punti in comune: «Quando sono coinvolto in azioni di riscossione, la mia presenza non è sempre gradita, a volte ci sono reazioni a cui devo adattarmi» disse in un’intervista lo scorso novembre. Un po’ quello che succede in campo, sarà per questo che si fa apprezzare, anche quando non tutto fila per il verso giusto. Ha iniziato la stagione un po’ in sordina, è tornato ai suoi livelli.
I precedenti con l'arbitro Letexier
Poi ci sono i numeri. A livello statistico, per seguire il fil rouge suggerito da Ranieri, diciamo che andiamo un pizzichino meglio. Quest’anno, in 16 incontri diretti fra Champions, Conference, Nations e Ligue 1, abbiamo 10 vittorie interne, 5 esterne e un pari. L’anno precedente, un po’ meno bene: su 35 direzioni (Supercoppa Uefa a parte), 20 vittorie interne, 8 fuori casa e 7 pari. La Roma l’ha già incrociato tre volte: 1 vittoria e 2 ko. Se la tendenza significa qualcosa.