È l’ora del totem. Dopo aver pensato di rilanciarlo già in acque internazionali, Ranieri ha deciso di schierare Mats Hummels contro il Monza. Lo hanno convinto gli ultimi allenamenti, nei quali ha visto una buona intensità nel lavoro, e le caratteristiche dell’avversario, che dovrebbe riproporre in attacco il nuovo centravanti congolese Ganvoula. Non si tratta naturalmente di una scelta volta a sottovalutare la partita. L’idea semmai è provare a recuperare un grande campione che nel 2025 ha gradatamente perso brillantezza atletica.
Hummels, reset dopo la Coppa Italia
Hummels è rimasto nell’armadio per quasi venti giorni. Sostituito in Coppa Italia a San Siro, nel secondo tempo contro il Milan, è stato esentato dalla trasferta a Venezia insieme a Paredes «per una vacanza con la famiglia e per staccare un po’», come aveva chiarito Ranieri motivando la doppia esclusione. Solo che poi Paredes è tornato abbastanza in fretta in squadra, entrando nel finale a Oporto e poi giocando titolare le successive partite. Hummels invece non è più comparso, se non per i saluti ai tifosi e le storie su Instagram. A Trigoria non dava abbastanza garanzie nel sudore quotidiano tanto è vero che lo stesso Ranieri aveva spiegato: «Mats è un grande giocatore ma non è in forma come qualche settimana fa. Preferisco che si alleni bene per ritrovarsi». Un reset simile a quello indicato a Lorenzo Pellegrini, e in parte anche a Dovbyk, e un messaggio inconfutabile al gruppo: non ci sono privilegi, non esistono gerarchie, «io non guardo lo stipendio e neppure il nome sulla maglia ma chi mi dà più certezze». In questo scenario meritocratico, tra l’altro, Celik si è calato meravigliosamente nella parte di difensore destro e Mancini, da centrale tra i centrali, ha giocato grandi partite.
Hummels, esperienza e classe per la Roma
E’ chiaro però che l’esperienza e la classe di Hummels rappresentino, almeno potenzialmente, un valore aggiunto da non disperdere nel momento decisivo della stagione. E’ stato così anche quando la Roma annaspava in fondo alla classifica e rischiava di sparire dall’Europa senza neanche attraversare la strettoia dei playoff. La prima svolta, in un certo senso, arrivò a Londra proprio grazie al piedone tedesco, spuntato nei minuti di recupero contro il Tottenham. Anche a 36 anni compiuti, se dosato con perizia, Hummels è un leader che può risolvere molti problemi in termini di solidità difensiva e di stabilità generale.
Hummels, il futuro: le ipotesi
Altra questione è il futuro. Il contratto, per una scelta concordata tra lo staff del giocatore e la società, scade a giugno senza opzioni di rinnovo. Ranieri aveva chiesto ai dirigenti di confermarlo ma Hummels non sembra orientato a rimanere per motivi familiari. Alla fine della stagione, se non cambia idea, potrebbe tornare in Germania per chiudere la carriera in una squadra di medio livello. Ma come promise proprio a Londra, prima della serata del riscatto, «sono sicuro che la mia storia con la Roma sarà a lieto fine». I capitoli più importanti non sono ancora stati scritti.