Corriere dello Sport

LIVE

Vitali, nella Roma una scalata alla Messner

foto
Vitali, nella Roma una scalata alla Messner
I Friedkin sembrano intenzionati ad offrire al giovane avvocato un ruolo apicale all'interno del club giallorosso

ROMA - Se per qualcuno a Trigoria Mauro Baldissoni somigliava a Max Pezzali, l’avvocato Lorenzo Vitali, 38 anni, almeno ufficiosamente, non autorizza alcuna somiglianza fisica. Per la verticalità e la rapidità della scalata all’interno del club, si potrebbe tuttavia definire un novello Messner. Da avvocato a Ceo: non è ancora ufficiale, ma tutto va in questa direzione. Baldissoni, anni fa, arrivò fino alla vicepresidenza, Vitali si sta spingendo oltre, almeno sul piano operativo.  

Le analogie tra i due finiscono qui: Vitali, infatti, nella Roma ha una storia diversa, rispetto a chi l’ha preceduto, dimenticabile epoca Pallotta. È entrato nello staff societario nel 2020, prima all’Eur nel team legal, e poi a Trigoria. Dentro, tanto dentro, alle “cose che contano”. È stata Lina Souloukou a volerlo come braccio destro: è lei che l’ha portato in Lega, gli ha affidato compiti sempre più importanti e l’ha voluto accanto nel progetto stadio. Saltata la manager greca, Vitali è rimasto saldo al suo posto. E ha completato l’ascesa.  

Laureato alla Cattolica di Milano, Vitali si è specializzato alla University of Chicago Law School prima di fare ritorno in Italia ed entrare a Milano nello studio Liklaters Italy. In seguito il passaggio nello studio legale internazionale statunitense Cleary Gottlieb Steen & Hamilton.  

Da quando lavora nella Roma ha seguito anche il cambio di proprietà tra Pallotta e Friedkin. Nel 2023 è stato votato come “Counsel of the year”, nella categoria Entertainment & Sport da InHouseCommunity. Oggi ricopre il ruolo di Chief Administrative Officer & General Counsel, ha potere di firma, rappresenta la Roma con le istituzioni del calcio (italiane ed europee) e, insieme alla dottoressa Lucia Bernabé, è frontman del nuovo stadio.  

Non a caso è stato lui a dichiarare recentemente a Dazn: «L’investimento complessivo sarà superiore al miliardo di euro. Il secondo dato a cui teniamo molto, perché poi sappiamo la passione dei tifosi e quanto loro lo considerino, è quello della capienza. Eravamo partiti con un numero inferiore, al contrario direi che andremo oltre le 60.000 unità. Tra l’altro c’è una grande attenzione per la Curva Sud, per valorizzarne l’impatto: già oggi è una grande componente dell’atmosfera, della spettacolarizzazione dell’evento»

In Campidoglio è considerato un interlocutore attendibile, meno spigoloso di chi l’ha preceduto e determinato a portare a termine il progetto nel minor tempo possibile. Qualche mese fa Vitali si è sbilanciato: «Il sogno sta per diventare realtà».  

Tifoso della Roma, ha un ottimo rapporto con Ranieri, segue sempre la squadra all’Olimpico, in trasferta non si vede spesso. Preferisce lavorare a Trigoria, sembra amare poco le luci della ribalta e non interferisce in questioni di campo. Anche in questo è molto diverso da chi l’ha preceduto. E, per ora, è in perfetta sintonia con i Friedkin. Le malelingue sostengono che abbia tramato con insospettabile abilità per evitare che il posto di Ceo finisse ad altri: s’era parlato a lungo di Alessandro Antonello ex Inter e Marzio Perrelli di Sky. Ma siamo nel campo dei pettegolezzi, ai quali non vogliamo dare credito. Il fatto che da gennaio i Friedkin abbiano trascurato il tema Ceo sembra essere la conferma che al 99% sia stato trovato in casa, a costi peraltro limitati: la conoscenza di Roma e dell’ambiente gioca a favore del Nostro. 

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi