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Maratona Ranieri, cosa deve fare la Roma per andare in Europa

I giallorossi devono vincere almeno due scontri d’alta quota: sabato l’Inter a San Siro

ROMA - Un girone da grande, grandissima. Anzi un girone più una partita. La Roma non perde da 17 giornate ma anche se ne contiamo 20, aggiungendo quindi le sconfitte contro Atalanta e Como e la vittoria contro il Lecce, sarebbe prima con 44 punti: più di tutti, anche dell’Inter che è stata scavalcata in questa classifica virtuale dopo lo 0-1 di Bologna. Meglio quindi del Napoli (+2), dello stesso Bologna (+5), dell’Atalanta (+8), della Juve (+9, ma ha una partita in meno) oltre che di Milan, Lazio e Fiorentina. I numeri sono incredibili e premiano senza possibilità di contraddittorio il lavoro di Claudio Ranieri, che complessivamente ha allenato la Roma per 21 partite e l’ha condotta nel gruppo di chi ambisce all’Europa. Ma il resoconto definitivo arriverà tra cinque settimane, nelle quali la squadra è attesa da un calendario difficilissimo: sabato si parte con la trasferta di San Siro contro l’Inter, poi in sequenza ecco Fiorentina, Atalanta e Milan, più la conclusione in casa del Torino. Per eguagliare i risultati degli ultimi tre campionati, sempre chiusi per una stranissima coincidenza a quota 63, la Roma dovrebbe fare 6 punti. Ma per sperare nell’Europa League gliene servono più o meno 9: questo la obbliga a vincere tre partite perdendone due, oppure ad accumulare due vittorie e tre pareggi per prolungare l’imbattibilità a 22 giornate.

Idiosincrasia

Il problema è che la Roma difficilmente vince le partite d’alta quota: in tutto il campionato ha vinto solo uno scontro diretto, il derby d’andata, e nelle coppe è stata eliminata da Milan e Athletic. Per raggiungere un obiettivo europeo, Ranieri ha bisogno di uno scatto che cancelli le attitudini minimal della sua rosa, pure depotenziata dall’infortunio di Dybala. La Roma ha dimostrato con il terzo allenatore della stagione di saper vincere puntualmente le partite contro avversarie più deboli, spesso anche stentando. Perché Ranieri ha stabilizzato la fase difensiva (3 gol subiti nelle ultime 10 giornate) e ha insegnato alla squadra a capitalizzare al massimo la rendita di un attacco povero (ha vinto 6 volte per 1-0 nelle ultime 9 partite). Tuttavia, quando sale il livello della competizione, queste cifre non sono sufficienti. Ci vogliono più qualità e più personalità. Le prossime cinque settimane saranno utili dunque a inquadrare il reale valore dell’organico, che certamente sta andando oltre ai propri limiti da Natale in poi (41 punti arraffati sui 51 disponibili) ma non era nemmeno così scarso come sembrava fino al naufragio di Como di metà dicembre.

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