L'Inter è stata la squadra più affrontata in carriera (34 volte) e anche uno dei pochi club ad averlo esonerato. E a San Siro Claudio Ranieri vuole lasciare un ricordo indelebile prima di appendere la tuta da allenatore al chiodo e passare dietro la scrivania dove aiuterà (forse) il nuovo allenatore di cui si aspetta a settimane la fumata bianca. Domenica alle 15 l'appuntamento è fondamentale: per la corsa scudetto di Inter e Napoli e per le speranze Champions della Roma che dovrà fare risultato al Mezza se vuole continuare a sognare. Ranieri diventerà arbitro del campionato e cercherà di sfruttare la mini crisi nerazzurra acuita dalla sconfitta nel derby e il trend positivo della sua Roma nel 2025: zero sconfitte e 17 risultati utili di fila. Ranieri ha in tasca la formula per fare la sorpresa. E a San Siro si sfideranno la miglior difesa del girone di ritorno (quella della Roma) contro il miglior attacco del campionato (quello dell'Inter). Gli ingredienti non mancano.
San Siro, un doppio tabù
Ma c'è un tabù da sfatare. Negli ultimi sedici confronti, la Roma ha battuto l'Inter solo una volta (con gol di Dybala e Smalling, in panchina c'era Mourinho). Prima di allora, per trovare un sorriso bisogna sfogliare le pagine della memoria e tornare al 2017. L'ultimo successo giallorosso a San Siro in Serie A è un ricordo lontano. E per Ranieri, quando si parla di Inter, non mancano i brutti ricordi. Non solo per la complicata esperienza sulla panchina milanese, nel 2012 salutata in anticipo rispetto al previsto dopo aver rilevato la squadra da Gasperini. Tutto sembrava filare liscio con 9 vittorie di fila e il primo posto a -6. Poi la cessione di Thiago Motta al Psg e il crollo. "È stata la cessione più dolorosa della mia carriera" disse Ranieri. Ma il ricordo più brutto riguarda il duello scudetto perso due anni prima, quando aveva ereditato la Roma di Luciano Spalletti e compiuto l'ennesimo miracolo rimontando fino al primo posto sull'Inter di Mourinho. La sconfitta in casa con la Sampdoria del 25 aprile rovinò tutto. Per il resto, il bilancio di Ranieri contro i nerazzurri recita un copione triste: è la squadra più affrontata nel corso della sua carriera da allenatore, ma anche una di quelle meno battute, con 7 vittorie su 34 partite, poi 14 pareggi e 13 sconfitte.