Se segna per prima, diventa praticamente imbattibile. Almeno così succede da quando Friedkin ha telefonato a Claudio Ranieri. "La frase più bella del mondo non è Ti Amo, ma... la Roma è in vantaggio": è un vecchio slogan radiofonico molto caro ai tifosi. Da qualche mese si è però trasformato in un’assicurazione sul futuro prossimo: in campionato ha fruttato già 13 vittorie e 1 pareggio, quello di Bologna riacchiappato all’ultimo respiro dopo la rete che ruppe l’equilibrio segnata da Saelemaekers.
Tendenza
Il meccanismo ha funzionato a meraviglia in Italia. Ma non si è inceppato neppure in Europa dove, a parte la trasferta di Oporto, la Roma non si è fatta raggiungere dall’avversario quando ha modificato per prima il tabellone luminoso: contro Braga, Eintracht ha condotto con autorevolezza la partita completando la missione con i sorrisi sotto alla Curva Sud.
Carattere
Negli ultimi tempi poi la combinazione magica, uno Roma e zero gli altri, ha migliorato le percentuali e avvicinato sensibilmente la zona Champions: 8 volte nelle ultime 12 giornate Ranieri ha capitalizzato al massimo l’unico gol della partita. Segno di solidità, attenzione e carattere, oltre a strategie spesso azzeccate del condottiero in panchina.
Rimonte
Viceversa, la Roma non si sottrae al duello quando subisce il primo colpo. Nella serie di imbattibilità di 19 giornate le è successo in 6 occasioni: in due casi ha addirittura ribaltato la situazione (Udinese, Como) ottenendo il massimo, in quattro ha evitato invece la sconfitta (una volta in pieno recupero all’Olimpico contro il Napoli). Anche su questo elemento il contributo di Ranieri è visibile. Spesso l’allenatore ricorda ai calciatori una importantissima banalità: le partite sono lunghe, bisogna restare dentro al gioco fino all’ultimo secondo sperando che un episodio possa sovvertire il copione negativo. La sua Roma ha applicato il principio per tre volte anche in Europa League: a Londra contro il Tottenham ha pareggiato 2-2 a tempo scaduto, contro il Porto ha conquistato la qualificazione grazie alla doppietta di Dybala che ha annullato la rete iniziale di Samu, contro l’Athletic ha regalato l’illusione con la girata vincente di Shomurodov al minuto 93. Niente accade per caso, come insegna l’Inter di Acerbi: è lo spirito di squadra a scrivere la storia.