Claudio Ranieri torna a parlare a Trigoria e la conferenza inizia, ovviamente, dalla presenza di Dan Friedkin a Roma. La partita con l'Atalanta di lunedì può, almeno inizialmente, aspettare: "Il nostro è stato un buonissimo incontro, ha fatto i complimenti a tutta la squadra. Vuole far bene, sa bene che ha sbagliato qualcosa e vuole correggere. Se parliamo dell'Atalanta e della possibilità che abbiamo ve ne sarei grato". Le curiosità però sono tante: "E che vi dico quello che ci siamo detti?. In ogni caso - aggiunge Ranieri - ho parlato del mio ruolo con il presidente, è stato confermato che avrò voce in capitolo e questo per me è molto ma molto importante. Il progetto, Champions o non Champions, è uguale. Si è iniziato male, si è andati di male in peggio in questa stagione, poi i giocatori hanno reagito, i tifosi ci hanno aiutato. Adesso ci stiamo giocando qualcosa di importante, non pensavamo di poterlo fare. Sarà difficile, ma daremo il massimo contro una squadra che è un rullo compressore. Giocatori determinati, leali, l'Atalanta è l'orgoglio del calcio italiano". E per questo, allora, per la Roma lunedì sarà durissima. Ma Ranieri vuole vendere cara la pelle: "Aver ridato entusiamo e speranza al popolo giallorosso è già un successo. Non dobbiamo avere rimpianti, siamo in ballo e vogliamo fare del nostro meglio. Abbiamo tre partite proibitive, ma proviamoci. Non ci arrendiamo, ma se questo obiettivo non arrivasse i tifosi non ci devono restare male. Stiamo dando tutto".
Ranieri sul futuro: "Nessun allenatore si è tirato indietro senza Champions"
Ranieri prova a tornare sul campo, ma le domande sul futuro sono comunque tante: "Dal giorno in cui mi sono insediato è iniziato il lavoro per far salire la squadra in classifica. Ci saranno due mercati di sofferenza, ho letto che alcuni allenatori si sarebbero tirati fuori perché la Roma senza Champions, ma non è così, nessuno si è tirato fuori. Questo è il massimo che posso dire. Quando sarà ufficializzato il nuovo allenatore? Lo dirà il presidente, noi ci parliamo quasi ogni settimana. Non faccio domande importanti per voi, ma che per me non lo sono". Ranieri si ammorbidisce quando si parla del Papa: "Molti amici mi hanno mandato la somiglianza, mi hanno mandato di tutto", sorride, poi torna serio parlando dell'Atalanta: "La cosa che più mi è piaciuta è stato l'atteggiamento dei Percassi nei primi 4 anni. Diceva solo che si dovevano salvare, anche se ovviamente non erano la Roma di adesso. Ha fatto capire ai tifosi che stavano lavorando per il futuro. Io mi sento di dire: dateci credito e piano piano faremo una buona, buonissima Roma. I programmi sono questi, il presidente vuole la squadra fissa in Champions. Ha sbagliato? Non lo dico io, ma i risultati. Speriamo che chi ha scelto sia all'altezza della situazione. Io e Ghisolfi non abbiamo paura, ci assumiamo tutte le responsabilità. Non sono un uomo immagine, ma un uomo che si deve assumere delle responsabilità. So che sono diventato un garante, posso confermare che stiamo lavorando per migliorare la Roma in tutti i reparti". Sull'infortunio di Pellegrini, il tecnico ammette: "Mi dispiace non averlo a disposizione, gli faccio un grosso augurio di pronta guarigione". Ma, anche in questo caso, sul futuro di Lorenzo a Roma non si sbilancia: "Ogni giocatore che non riesce ad esprimersi al massimo delle sue possibilità lo sento come una mia sconfitta personale e per quest'anno è andata così". Altri discorsi? Prematuri. Adesso, per Ranieri, c'è solo un sogno Champions da provare a conquistare.