La nuova stagione di Mati Soulè è già iniziata. O, magari, non è terminata la vecchia, visto che l'argentino ha concluso l'anno decisamente meglio rispetto a come l'aveva iniziato ed è già tornato al lavoro. Merito suo, che non si è mai lasciato scoraggiare dalle difficoltà dei primi mesi. Merito di Claudio Ranieri, che con un po' di bastone (poco) e carota (tanta) l'ha spronato. Merito dello staff medico e fisioterapico della Roma, che mai come quest'anno ha lavorato bene sui muscoli e sulla preparazione dei calciatori (e i risultati si sono visti di settimana in settimana). E merito, infine, di Guido Viggiano, fisioterapista e osteopata: da anni lavora con Soulé e anche adesso, in Argentina, lo sta preparando per l'anno che verrà. Tra qualche giorno l'attaccante andrà in vacanza, adesso è in patria a godersi amici e famiglia. E ieri è diventato virale il dolcissimo video in cui si vede la reazione dei suoi genitori quando scoprono che il figlio ha acquistato una casa per loro. Le immagini dei genitori increduli, in lacrime, che dicono al loro ragazzo: «È troppo», hanno fatto il giro dei social e anche dei siti sudamericani ed europei. Soulé, dice chi lo conosce bene, è un ragazzo molto semplice, legato alla famiglia, amante delle tradizioni e dedito al lavoro. Lo conferma Viggiano, il suo preparatore, che da settembre a maggio vive a stretto contatto con lui a Casal Palocco e cerca di metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio: «Lui lavora tanto. Con la Roma, principalmente, e poi subito dopo con me. È un ragazzo molto disponibile, non dice mai di no e, credetemi, è davvero molto professionale».
Come nasce la sua collaborazione con Soulè?
«Lavoro con lui da quando aveva 16 anni (ora ne ha 22, ndr), prima in Argentina e poi in Europa. L'ho seguito ovunque, a Torino e Frosinone, a settembre tornerò per essergli accanto durante tutta la stagione. Io sono fisioterapista e allenatore, lavoro con Mati per quanto riguarda la parte fisica in palestra e facciamo qualcosa pure in campo. Poi sono anche osteopata e quindi mi occupo di questo aspetto. Naturalmente il lavoro principale è quello che fa a Trigoria con la Roma, il mio è di supporto».
Lo segue anche sull'alimentazione?
«C'è da dire che Matias, anche in questo caso, è seguito molto bene dai professionisti della Roma. Poi lui mangia bene di suo. Non ha uno chef personale, ma si sa regolare, varia molto ed è davvero bravo. Non bisogna mai riprenderlo o suggerirgli le cose, nonostante sia un ragazzo giovane».
Durante la stagione si è registrata una crescita, anche fisica, notevole: conferma?
«Ha fatto un lavoro mega professionale (testuale, ndr), allenandosi tutti i giorni con la Roma e a casa con me e veramente non ha saltato un impegno. È molto predisposto all'allenamento e si fa guidare in tutto, riposo compreso».
Che lavoro fate prima e dopo le partite?
«Prima delle gare ci regoliamo in base a quello che lui ha fatto a Trigoria: l'allenamento che fa con me è per aiutarlo a potenziare alcuni aspetti senza sovraccaricare troppo. Prima della partita vera e propria per me è importante un lavoro di warm-up neurocognitivo con luci, colori e altro materiale».
Tipo quello che fa Sinner?
«Esattamente quello lì».
È molto importante per gli atleti?
«Assolutamente sì, soprattutto per chi pratica l'alto livello. Bisogna allenarli a prendere la giusta decisione nel minor tempo possibile, la velocità di reazione è fondamentale».
E dopo i 90'?
«Terapia manuale per il recupero. Lavoro prettamente come osteopata».
Di Soulé si dice spesso che sia "tosto": non altissimo, ma con muscoli al posto giusto.
«Ha una muscolatura importantissima e noi la curiamo bene».
Come?
«Facciamo pilates, stretching e molti allenamenti specifici per migliorare questo aspetto. In questo senso è molto forte, posso confermare».
Molti atleti, e in particolare calciatori, fanno pilates ormai.
«Io credo che sia un allenamento importantissimo per tutti, non solo per i calciatori. È ideale per forza, elasticità, per la prevenzione degli infortuni: è una disciplina davvero completa».