ROMA - Archiviato il capitolo plusvalenze che ha fatto dannare Massara negli ultimi giorni di giugno - avendo assunto l’incarico di diesse appena dieci giorni prima la chiusura del bilancio -, adesso la Roma aspetta di conoscere le valutazioni da parte dell’Uefa sull’operato finanziario nell’ultima stagione ed eventualmente quale sanzione riceverà nel caso non tornassero totalmente i conti. E in effetti lo scenario appare questo, perché nonostante il massimo sforzo fatto dal direttore sportivo per chiudere il maggior numero di plusvalenze, la Roma non è riuscita a raggiungere l’obiettivo finale, quindi a soddisfare totalmente le richieste dell’Uefa, per la verità piuttosto alte ogni stagione sia con la Roma sia con i vari club che hanno siglato il settlement agreement.
Plusvalenze, la Roma è tranquilla: solo una multa dalla Uefa
La Roma ha messo a bilancio le plusvalenze di Dahl, Zalewski e Abraham, non è riuscita a chiudere l’accordo con il Torino per Romano e Terlizzi (che avrebbero portato 6-7 milioni) e l’addio di Paredes al Boca Juniors, comunque messo in conto come alleggerimento sul monte ingaggi. Probabilmente il club ha comunque superato l’obiettivo intermedio per l’esercizio 2024 ma non quello totale: ciò porterà a una sanzione che - salvo clamorosi colpi di scena - si tradurrà in una multa. La migliore delle sanzioni, probabilmente già inserita a bilancio come accaduto un anno fa quando il club aveva messo in conto il pagamento di una multa di due milioni di euro per non aver raggiunto l’obiettivo totale delle plusvalenze da generare. Insomma, se l’Uefa dovesse multare la Roma con una cifra tra i 2 e i 5 milioni di euro non sarebbe certamente un problema. La società giallorossa si dice tranquilla sul lavoro svolto, e serena riguardo le conclusioni a cui arriverà il Club Financial Control Panel, Organo di Controllo Finanziario dei Club, che ha il compito di supervisionare l’applicazione dei regolamenti sulle licenze Uefa per club e sulla sostenibilità finanziaria, e in caso comminare sanzioni disciplinari nel caso del mancato raggiungimento dei requisiti stabiliti dai regolamenti. Perché se è vero che non sono stati raggiunti totalmente gli obiettivi, è altrettanto vero che la Roma ha attuato una politica di riduzione del tetto ingaggi e di investimenti mirati e oculati sui giovani. Insomma, basta spese folli alla Lukaku (tra l’altro in prestito), ma più acquisti alla Soulé, con un cartellino magari più importante ma uno stipendio più leggero.
Roma in causa con il Basilea per Calafiori
L’Uefa terrà naturalmente conto nell’analisi del bilancio di diversi aspetti che possono aver influito sul lavoro finanziario: in primis che la Roma ha cambiato direttore sportivo proprio nel momento più caldo delle trattative di fine stagione, ma anche che è in corso una causa per avere dal Basilea quei nove milioni di ricavi dalla vendita di Calafiori all’Arsenal: un 40% della rivendita che la Roma si sente sicura di incassare alla fine della vicenda legale con il club svizzero. E sarebbe una plusvalenza totale.