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Dybala da 9, la Roma ci riprova: Dovbyk verso la panchina

A Como i giallorossi arrivano da due vittorie di fila e cercano continuità per risalire la classifica in Serie A

Questione di contingenza, equilibri tattici e anche di sana scaramanzia. Paulo Dybala gioca ancora dall’inizio, in barba alle malignità sulle presenze che gli garantiranno il nuovo contratto, e gioca probabilmente da centravanti. E’ la posizione in cui ha segnato il suo ultimo gol, il 31 ottobre contro il Torino, e che più o meno casualmente ha prodotto le ultime tre vittorie della Roma, una con Juric e due con Ranieri.

Dybala migliora, Ranieri può sfruttarlo

Intanto la condizione fisica, e soprattutto atletica, sta crescendo. Dopo la comparsata a Napoli, quando è entrato a due minuti dalla fine, Dybala ha vissuto da protagonista il primo tempo contro il Tottenham, 82 minuti con l’Atalanta, l’intera partita contro il Lecce e un altro tempo contro il Braga. Quanto potrà reggere a Como, dove la Roma vuole interrompere un’astinenza da vittorie in trasferta lunga 14 partite e 8 mesi? Si vedrà. Ma nella testa dell’allenatore, di qualunque allenatore, Dybala è talmente importante da meritare un’efficace calendarizzazione delle partecipazione: è prevedibile che mercoledì, per l’ottavo di Coppa Italia contro la Sampdoria, vada in panchina per poi tornare titolare nella partita prenatalizia contro il Parma.

Dybala, la nuova posizione

Ranieri spera che si sblocchi anche lui, dopo aver visto 5 giocatori diversi lasciare il marchio per la prima volta sotto la sua gestione più Pellegrini che aspettava da tempo un sorriso rigenerante. Il Como è una delle tre squadre di Serie A alle quali Dybala non ha mai segnato, semplicemente perché in carriera non l’ha mai affrontato: nel campionato 2002/03, l’ultimo di A frequentato a queste latitudini, Paulo aveva appena 9 anni. E’ curioso che Dybala, comunque spesso molto prezioso nel costruire le trame offensive della squadra, non sia ancora entrato nella lista dei 9 marcatori del nuovo corso. Ma forse dipende proprio dalla sua posizione di partenza, che ne favorisce l’utilità da rifinitore più che da impallinatore.

Roma, Dovbyk va in panchina

E Dovbyk, il centravanti vero, come si colloca in questo quadro? La risposta è arrivata da Ranieri nella conferenza stampa che ha preceduto Roma-Braga: «Artem è un calciatore che deve stare bene fisicamente, avendo una corporatura di un certo tipo. In questo periodo tra problemi al ginocchio e influenza non è mai stato al top». Proprio giovedì, giocando il secondo tempo, ha manifestato ancora fastidi. Perciò è probabile che a Como resti tra le riserve. E’ una situazione momentanea, naturalmente. Per questo all’inizio abbiamo parlato di contingenza. Ranieri sa bene che la Roma a lungo andare non può rinunciare al suo numero 9. Anzi ne sta cercando un altro sul mercato, un tipo alla Raspadori, per migliorare il grado di pericolosità in area di rigore. Ma adesso la squadra ha trovato un suo assetto con tre trequartisti bravi a muovere la palla negli spazi stretti. E poi Dovbyk può diventare un plusvalore importante nella ripresa, se ci sarà bisogno di più peso in attacco. «Noi dobbiamo imparare a servirlo meglio e anche lui deve mettersi a disposizione per essere efficace». Un passo alla volta: Ranieri ha tirato fuori dai guai Pellegrini, ha lanciato Hummels e rilanciato Paredes, ha scoperto Abdulhamid. Far segnare di nuovo Dovbyk, capocannoniere in carica della Liga spagnola, non dovrebbe essere la cosa più difficile del mondo.

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