Gervinho, dicevamo. Giocatore unico, nel senso che non ce ne viene in mente un altro paragonabile a lui: spacca le difese e le partite, poi ti fa spaccare la testa contro il muro quando lo vedi mangiarsi gol che sembra impossibile poter sbagliare. Un momento è Cristiano Ronaldo, il momento dopo il Calloni di milanista memoria, consegnato alla storia come «lo sciagurato Egidio». Ti viene il dubbio che sia soprattutto folcloristico, invece - ormai ne abbiamo la certezza - non è così: Gervinho è decisivo. Come dice con saggezza il suo allenatore Garcia, devi prenderlo com’è: mettere in conto che può sbagliare davanti alla porta, ma pensare anche a quante volte crea le condizioni di segnare, per sé e per gli altri. Negli ultimi giorni, poi, è diventato perfino concreto, e allora è molto più Cristiano che Egidio: la settimana scorsa ha giustiziato la Juve, ieri a Verona - dopo avere confezionato un assist perfetto per Ljajic - s’è inventato un gol straordinario.
Tommasi, l’antispettacolo, ha regalato al Genoa il rigore dell’1-0, poi ha trovato una valida spalla nell’assistente La Rocca che ha convalidato il 2-1 irregolare ai liguri e anato il 3-2 buono alla Fiorentina. Tre errori, tutti contro i viola, che così perdono la possibilità di portarsi a un punto dal Napoli. Eccoli, i veri sciagurati: quest’arbitro e questo guardalinee. Altro che Gervinho. Poco più di sei mesi fa la Fiorentina è stata defraudata di una meritatissima qualificazione alla Champions a vantaggio del Milan. Almeno quest’anno fatela correre alla pari e tenetela lontana da tutti i Tommasi che le girano attorno.