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Sampdoria, l'ira di Ferrero non si placa: «Reina antisportivo, Di Bello truffato»

LaPresse

Il presidente attacca il portiere del Napoli: «È un grande simulatore, spero che intervenga la Procura»

GENOVA - “Se mi è sbollita la rabbia? Sono ancora arrabbiato, non con l'arbitro ma con Reina. Un calciatore dal suo spessore può essere assunto come il nuovo simulatore dell'Alitalia perché cercano un signore e se Reina anziché fare il portiere del Napoli può andare a lavorare lì". Massimo Ferrero proprio non manda giù la decisione di Di Bello di espellere Silvestre sabato sera al San Paolo, quando la sua Sampdoria era in vantaggio al San Paolo. Per il presidente, la colpa, è esclusivamente del portiere spagnolo, reo, secondo il produttore cinematografico, di aver simulato un intervento del difensore argentino. "E’ Reina che che ha indotto l'arbitro all'errore e non è la prima volta che lo fa - dice a Radio Crc - . Di Bello è stato truffato da Reina che è uno dei calciatori più antisportivi che esistono nel mondo del calcio. Lo ha messo nella condizione di sbagliare, Reina è un grande simulatore e l'arbitro ci è caduto".

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«AVREMMO VINTO» - "Ho sempre difeso gli arbitri, non ce l’ho con gli arbitri, ma rivedendo le immagini, Reina ha avuto anche la faccia tosta di dire cose inesatte - continua Ferrero -. Noi abbiamo delle persone di spessore nella procura federale e una categoria di arbitri invidiabili. Sono arrabbiato perché stavamo vincendo la partita e l’anti sportività di Reina non ha scuse poi sarà la procura a decidere il da farsi. Di Bello ha arbitrato una partita perfetta e se Reina non lo induceva nell’errore forse la partita la vincevamo pure. O magari perdevamo o pareggiavamo. Tutti devono sapere che non sto facendo marcia indietro, ho sempre pagato perché dico la verità e mi amano perché sono una persona genuina. Dico solo la verità sono un presidente operaio ed ho visto che l'arbitro è in buona fede perché Reina lo ha indotto in errore. Il Napoli non ha bisogno di niente, ha un grande allenatore e un grande presidente e una squadra forte ed ecco perché prendere quei 3 punti in uno stadio in cui non vince nessuno ci avrebbe dato morale, la vittoria non aveva prezzo ma abbiamo moralmente vinto uguale".

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