ROMA - Una piazza a misura d'uomo. Magari meno rumorosa rispetto a molte tifoserie della massima serie, ma allo stesso tempo calda e passionale. La dimensione del Sassuolo, del resto, è andata di pari passo con l’ascesa verso le vette del calcio italiano. Dal piccolo Ricci di Sassuolo al Mapei Stadium di Reggio Emilia, una delle poche strutture italiane di proprietà di un club, i numeri sono andati aumentando ma le abitudini, se possibile, sono rimaste le stesse. Sassuolo in realtà deve convivere con un piccolo handicap dato dal fatto che la squadra neroverde non gioca nella città d’appartenenza, dovendo fare poco più di 25 km per recarsi nel proprio impianto casalingo. Che pure è un gioiello, invidiato un po’ in tutta la penisola. Sono 5.123 gli abbonati, più o meno il numero di paganti che in media vengono registrati a ogni singola gara. Fanno eccezione alcuni casi, vedi la gara con la Juventus che ha fatto registrare il tutto esaurito. Negli anni però Sassuolo ha saputo accattivarsi le simpatie di molti tifosi, con la nascita di numerosi club fuori sede (alcuni affiliati ai Sasòl, il gruppo nato nel 2007 dopo la promozione in B). Fair play, tifosi e politica dei giovani: sono queste le linee guida del Sassuolo, all’unisono con la campagna Sky dedicata alla Serie A, lanciata a inizio stagione per sostenere il #NuovoInizio del calcio italiano.

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