FERRARA - Le sembianze di un uomo già navigato. Le spalle larghe di chi ha esperienza da vendere. La prima affermazione è vera, la seconda non ancora. Infatti Andrea Petagna ha solo 23 anni. Con la Spal, però, vuole diventare grande (non solo anagraficamente) e spiccare definitivamente il volo una volta per tutte.

RIFLETTORI - Quelli che si sono accesi su di lui dopo la doppietta di lunedì scorso contro l'Atalanta. Due gol che hanno lanciato lui, ma soprattutto la Spal. Cinque presenze, tre gol (contando anche la Coppa Italia). I biancazzurri sono subito dietro la Juventus, secondi in classifica da soli. Impensabile fino a qualche anno fa. L'ariete di Trieste è stato il killer della sua ex squadra. Quella squadra che prima ha creduto in lui per poi relegarlo in panchina. A Bergamo Petagna ha segnato poco, ma giocava anche in modo diverso.

TU QUOQUE - Grazie all'Atalanta è arrivato fino alla convocazione in Nazionale con Ventura. I nerazzurri,  però, lo hanno "cacciato". Con Gasperini, da un certo momento, si è perso il feeling e Petagna ha dovuto affrontare molte, troppe, panchine. Andrea non ha proferito parola, ma logicamente ci era rimasto male. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, visto che è grazie a questa situazione che è arrivato alla Spal. Lunedì ha fatto solo il suo lavoro, è chiaro, ma la soddisfazione per aver segnato proprio alla "sua" Atalanta c'è.

FIRENZE - Sabato si va al Franchi. Trasferta difficile, ma la Spal non vuole fermarsi. Petagna, a Firenze, se lo ricordano bene, visto che nella scorsa stagione inchiodò il risultato sul pari con un gol. Sfiderà un coetaneo, Simeone, che ha segnato più di lui in queste due stagioni. Due giocatori diversi, ma con la stessa voglia. Questo è certo. L'ariete biancazzurro, grazie a Semplici, ora gioca molto più vicino alla porta. Può sognare di arrivare in doppia cifra, quella accarezzata da lontano ai tempi dell'Atalanta.