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Processo stalking Quagliarella: una bara davanti casa dei genitori

ANSA

Spunta un altro macabro retroscena dopo le accuse di pedofilia e rapporti con la camorra. L'imputato è un ex poliziotto della Polizia Postale

CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli) - Spuntano nuovi retroscena dietro il processo per stalking in cui è coinvolto Fabio Quagliarella presso il tribunale di Torre Annunziata, in provincia di Napoli. L'attaccante del Torino, parte lesa nel processo a carico dell'ex poliziotto della Polizia Postale, Raffaele Piccolo, avrebbe rivelato un episodio macabro e di cattivo gusto - secondo quanto riporta il quotidiano locale Metropolis -, avvenuto dopo il suo passaggio dal Napoli alla Juventus nell'estate del 2010. Il presunto stalker avrebbe fatto recapitare a casa dei genitori una bara con tanto di foto dell'attaccante stabiese. Un gesto non riconducibile alla tifoseria, ma all'azione di un singolo. Lo stesso che, secondo l'accusa, avrebbe inviato lettere anonime in cui si imputava Quagliarella di pedofilia, uso di droghe e partecipazioni a feste organizzate dai clan camorristici di Castellammare

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