TORINO - "Sarà un derby di grande agonismo, non è una guerra ma una sfida sportiva. Da allenatore del Toro, ho conquistato la serie A vincendo lo spareggio con il Perugia. Di fatto quello è stato l'inizio del ciclo di Cairo, che forse senza quella partita non sarebbe mai iniziato. Il rimpianto è quello di non aver avuto la possibilità di giocarmi la massima serie la stagione seguente: l'avevamo conquistato sul campo...". L'ex giocatore e allenatore del Torino, Renato Zaccarelli, commenta l'imminente derby della Mole ai microfoni di Radio 2: "Da granata affrontare la Juve è sempre un grande stimolo, loro sono all'apice e le altre arrancano faticosamente. Il campionato è relativamente divertente, non c'è grande qualità e alla lunga si piazzano davanti solo le squadre che possono permettersi i grandi investimenti".

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BRAVO SINISA - "Mi piace molto il lavoro di Sinisa, vedo una squadra costantemente all'attacco, con tre giocatori interessanti nel tridente con Iago Falque Belotti e Ljaic. Questa può essere una chiave di lettura per oggi pomeriggio, col Toro che prova a rompere il possesso palla della Juve con grande aggressività. Anche mister Radice aveva un grande temperamento. Applicazione, generosità, intensità, erano caratteristiche che davano forte identità a quella squadra".

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I RICORDI - Frugando tra i ricordi, Zaccarelli rivive il passato: "I miei derby da calciatore? Scirea ed io abitavamo vicini, i nostri figli si frequentavano, c'era rivalità ma grande rispetto. E poi giocavamo in nazionale, ed eravamo uniti. Succederà anche a questi ragazzi di Juve e Torino, che ricominciano a incontrarsi nella nazionale di Ventura".