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Torino, Cairo: «Var? Sono favorevole ma va migliorato»

LaPresse
Il patron granata commenta l'esperienza di Mihajlovic: «Ci aspettavamo un inizio diverso». Sul mercato: «Se Coutinho vale 160 milioni, la clausola di Belotti a 100 è bassa»

SOSTA A NATALE - «Io sono un fautore dei turni durante le feste, ma la lunga sosta non l'ho voluta. Io sono uno che lavora abbastanza, però il discorso è che prima di questo cambiamento, la sosta c'è sempre stata. Non è una novità. O si decide che è sbagliato dare la sosta in generale, e allora si propone e si condivide con l'AIC, ma non è che c'è una novità: i giorni di riposo si davano anche prima. La novità che io ho cercato di far introdurre è quello di giocare a Natale e Capodanno perché la gente ha risposto molto bene, con il 10% di incremento delle presenze che è solo l'inizio», commenta il patron granata.

MERCATO ESTERO - Viste le grandi cifre che girano negli altri campionati europei (specie in Premier) Cairo non pensa che questo aspetto sia «frustrante per l'Italia. Anzi, sono ottimista. Questo è un mercato che è decollato in modo esagerato. La Premier ha un valore di diritti tra interno ed estero che è quattro volte superiore a quello della Serie A. In Italia la Juventus fattura sette volte rispetto a noi, quindi sappiamo che dobbiamo aguzzare l'ingegno per essere competitivi in A e in Europa. Con 450 milioni di euro in più, come il caso dei bianconeri nei nostri confronti, i vantaggi sono straordinari. Adesso noi dobbiamo pensare di fare le cose meglio perché nel 2012 eravamo il secondo 'calcio' in Europa per diritti tv. Poi è il mercato che fa i prezzi. Io porto una clausola rescissoria a 100 milioni per far sì che in quel caso decida il calciatore. Se Coutinho viene venduto a 160 milioni, allora forse, se Belotti torna a fare ciò che ci ha abituato, mi sono tenuto basso». Sul cambiamento del calcio italiano il presidente del Torino, intervenuto a Radio Uno nel corso della trasmissione Radio Anch'Io lo Sport, ha espresso parole di elogio a Damiano Tommasi: «Penso bene di lui. È una persona molto seria e per bene. Non conosco il suo programma e aspetto di poterlo valutare con gli altri candidati. Per l'elezione non so se hanno fatto passi avanti, non mi pare. Secondo me non abbiamo fatto i passi avanti necessari per eleggere il presidente il 10, speriamo di farcela per il 29. Adesso deve diventare il calcio di manager bravi e capaci che hanno delle visioni lungimiranti e che possano migliorare il nostro movimento calcistico». 

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