SAN PAOLO (Brasile) - Goleador di razza, giramondo di professione. Walter Casagrande è un ex attaccante brasiliano che ha giocato nel corso degli anni ’90 anche nel campionato italiano. Il centravanti ha indossato tante maglie gloriose nel corso della propria carriera, ma ha avuto un rapporto profondo soltanto con il Torino. “Quando ero piccolo, mio padre mi raccontava la storia del Grande Torino perché era un tifoso di questa squadra - rivela l’ex attaccante - il destino ha voluto che giocassi con il Toro, ma la mia storia con il club è impressionante: prima di arrivare in granata, ho sempre avuto un grave infortunio”.
Casagrande e un destino sventurato
“Nel 1987 giocavo con il Porto - ricorda Casagrande - e l'allenatore Luigi Radice venne a Copenaghen dove giocavamo contro il Brondby-Porto in Coppa dei Campioni, e in quell’occasione mi ruppi tutti i legamenti della caviglia. I due club nel 1989 riavviarono la trattativa per il mio arrivo al Toro, e in quei giorni mi ruppi il legamento crociato del ginocchio sinistro. Alla fine arrivai al Torino nel 1991, e fu una delle emozioni più grandi della mia vita. L’anno dopo, il 4 maggio, andammo tutti a Superga per commemorare quella squadra straordinaria: la gente si dirigeva verso la basilica a piedi, con le candele in mano, in un silenzio irreale: io scoppiai a piangere, era come se vedessi attraverso i volti delle persone presenti quanto era accaduto in passato su quella collina. Lì sono diventato - più che un semplice giocatore - un grande tifoso del Toro”.