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Udinese, Gotti: "Resta l'amaro in bocca per quella punizione"

Getty Images

Il tecnico dopo il ko con la Juve: "La sensazione che non ci fosse l'avevo già dal campo"

UDINE - L'allenatore dell'Udinese, Luca Gotti, ha parlato della sconfitta giunta negli ultimi minuti contro la Juventus nonostante un'ottima prestazione: "Penso che l’abbiamo affrontata bene, gestendo fin da subito in modo adeguato il pallone e trovando il gol abbastanza presto. Questo modifica un po’ gli atteggiamenti che diventano un po’ più difensivi, ma abbiamo anche cercato di attaccare con raziocinio. Nella ripresa ci siamo avvicinati spesso alla porta della Juventus, non riuscendo a chiuderla però. Per larghi tratti del match non c’era l’impressione di una Juventus pericolosa. Sulla punizione già dal campo la sensazione era che non ci fosse, poi però l’arbitro era in buona posizione per decidere, rivedendola viene l’amaro in bocca".

"Abbiamo avuto 5 rigori in 5 partite..."

Il tecnico ha anche fatto notare un record al contrario (5 rigori subiti in 5 gare), oltre al punto della situazione sulla lotta per non retrocedere: "Ci tenevamo molto per noi stessi in primis e per i tifosi, ci tenevamo a riuscire a onorare con qualità il campionato e a prenderci le soddisfazioni che meritiamo, abbiamo raccolto meno di quanto seminato. Abbiamo preso 5 rigore in 5 partite, in settimana abbiamo avuto un confronto con Rocchi per condividere un percorso, ci ha spiegato gli episodi, condividendo si migliora. Ci ha detto candidamente che contro il Cagliari il rigore non c’era. Quindi tu lavori tanto però poi per alcuni episodi così la perdi. In questo momento ripensando alla gara anche stavolta ho poco da recriminare sulla prestazione e sulle scelte. Non ho visto bene dove è passata la palla. Mi è piaciuto molto, ha dato sicurezza, spesso è uscito nel traffico. Ha gestito bene il pallone con i piedi, è un peccato anche per lui essere penalizzato oltremodo dal risultato. Su quella punizione il VAR non poteva intervenire, non è un episodio rivalutabile al VAR. Nello sport giocarsela sempre è onorare se stessi".



 

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