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Serie B, i sogni veri di Inzaghi

Leggi il commento sulla promozione in A del Pisa
L'uomo dei sogni veri è ancora Pippo Inzaghi. Se ne sono accorti anche a Pisa, dopo le imprese incredibili, a suon di record, firmate a Venezia, Benevento, Reggio Calabria e persino a Salerno, in un’annata in cui è inciampato in errori evidentemente non suoi. Ma neppure il fuoco amico granata è riuscito a spegnere quello della passione con cui ha costruito una carriera impareggiabile nelle aree di rigore avversarie, e ora in panchina. Con la stessa arma letale: la capacità di generare empatia con la gente, condividendone la gioia più autentica con una concretezza che diventa miracolosa grazie al lavoro spasmodico e generoso con cui ha affrontato anche le avventure più complicate. Senza rancore, ad esempio, verso Cellino, che pure lo aveva implorato di allenare il Brescia, per poi esonerarlo contro ogni logica e ragione. Sempre con un’onestà intellettuale non comune in un mondo di parole scontate e frasi fatte, popolato da ipocriti e ipercritici, ha vinto al Rigamonti, soffocando sul nascere i tentativi di rimonta dello Spezia di D’Angelo, apparsi sin dall’inizio temerari, in questo avvincente finale di stagione. Già, D’Angelo: l’allenatore che, più di tutti prima di Inzaghi, aveva riavvicinato i nerazzurri alla Serie A, certificata paradossalmente da una sconfitta proprio dei liguri contro la Reggiana. La finale persa contro il Monza, sotto lo sguardo di Silvio Berlusconi, tre anni fa, avrebbe distrutto qualsiasi altra società. Invece, è diventata una formidabile opportunità per arrivare sino a questo trionfo che, giustamente, il tecnico piacentino condivide con i suoi uomini, soprattutto quelli dietro le quinte, da lui considerati fondamentali e indispensabili. Ma anche con una proprietà che vuole il Pisa per sempre in A. «Questa promozione è il risultato di un grande lavoro di squadra», ha commentato il presidente Corrado. Una categoria da difendere con Inzaghi e dove il tecnico vuole dimostrare di poter restare con continuità. Intanto, si gode questo traguardo non scontato, che incide il suo nome in modo indelebile accanto a predecessori indimenticabili come Aldo Agroppi e Gigi Simoni, stabilendo il record di punti: 72. Un dato, come altri, concreto. L’ uomo dei sogni veri sa vincere solo così! 

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