Finisce nel peggiore dei modi questo finale di campionato per la Salernitana. Dopo i violenti episodi accaduti di ieri sera, domenica 22 giugno, durante il match di playout di ritorno di Serie B contro la Sampdoria, il giudice sportivo Ines Pisano "vista la gravità dei fatti" ha deciso di infliggere la sconfitta per 3-0 a tavolino al club granata (che si somma alla vittoria dei doriani per 2-0 all'andata) con l'obbligo di disputare le prossime due gare nella stagione 2025/26 a porte chiuse. È così ufficiale la retrocessione della squadra di Marino in Serie C, mentre i liguri si salvano e rimangono quindi in Serie B.
I disordini all'Arechi
La partita di ieri è stata prima interrotta e poi sospesa definitivamente nel secondo tempo per i comportamenti dei tifosi salernitani. Secondo la ricostruzione riportata dall'arbitro e dai suoi collaboratori alla Procura federale, "al 18' del secondo tempo un gruppo di sostenitori della Salernitana, posizionati nel settore inferiore della Curva Sud, tentava di forzare il cancello di accesso al recinto di giuoco, non riuscendoci, a causa dell'intervento delle forze dell'ordine posizionatesi a protezione del varco. Subito dopo, nel settore Distinti lato Curva Sud, altri sostenitori della Salernitana, riuscivano a forzare il cancello di accesso al terreno di gioco senza riuscire ad entrare perché bloccati dagli steward e dalle forze dall'ordine.
Successivamente, al 21' del secondo tempo, la gara veniva sospesa temporaneamente a causa del lancio sul terreno e nel recinto di giuoco, in prevalenza dal settore Curva Sud ma anche dai Distinti e dalla Tribuna, di numerosi petardi, fumogeni e seggiolini divelti dagli spalti. A causa del protrarsi di questa situazione il direttore di gara, dopo essersi confrontato con il responsabile dell'ordine pubblico, invitava le squadre a rientrare negli spogliatoi. Dopo circa trenta minuti, di concerto con tutte le parti, si rientrava sul terreno di giuoco per riprendere la partita ma, dopo pochi attimi, le intemperanze dei sostenitori della Salernitana riprendevano, costringendo pertanto il responsabile dell'ordine pubblico a disporre la sospensione definitiva della gara".