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Brescia, Cellino: «Tonali e Corini resteranno con noi»

Il presidente: «Il calcio è difficile, restare in A è un’impresa e cercheremo di attrezzarci»

ROMA - «Il calcio è difficile, restare in A è un'impresa e cercheremo di attrezzarci». Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, è pronto a ritrovare le emozioni del massimo campionato italiano dopo la lunga militanza con il Cagliari e l'esperienza all'estero. «Come ho ritrovato il livello del calcio italiano? Molto basso, con pochi soldi - ammette il numero uno dei lombardi ai microfoni di Radio anch'io Sport su Rai Radio 1 - Si guadagna di più in Francia e Spagna, per non parlare dell'Inghilterra. Qui c'è tanta politica, Coni, federazione e tanti problemi... A Brescia mi sono ambientato presto, so come si fa il calcio e non tutti hanno la mia stessa esperienza».

«TONALI? MEZZO MARZIANO» - Mercoledì compirà 19 anni uno dei 'suoi' gioielli, quel Tonali già voluto da Mancini in azzurro e sul quale potrebbe scatenarsi un'asta di mercato: «Deve crescere e resterà con noi, come gli altri. Chi mi ricorda? Falcao... A parte gli scherzi, è completo e atipico, è bravo nella fase difensiva come in quella offensiva, gioca 95 minuti e ha 62 pulsazioni al minuto, il sangue freddo del killer, e il sorriso del bambino. Ci ha aiutato l'anno scorso in B e quest'anno a venire in A, di giocatori forti ne ho visti tanti ma lui è un mezzo marziano». Tonali, dunque, non si muoverà  da Brescia, così come gli altri talenti delle 'Rondinelle': «E' difficile trovare giocatori bravi, torniamo in A dopo anni e non ripeteremo gli errori del passato. Non cederò nessuno, quello che si legge adesso sono fandonie, frutto di poesia».

CORINI CONFERMATO - Dimenticate ormai Cagliari e la Sardegna, Cellino non farà a meno del suo tecnico nel suo ritorno in A: «Corini è confermato, a meno che non voglia andare via lui... Ha il contratto per un altro anno, con gli allenatori ho sempre discusso ma con lui cerco di andare d'accordo e fino ad ora ci sono riuscito». Infine, una battuta sul caso Palermo: «E' una vergogna, le partite vanno vinte in campo e bisogna che il campionato sia finito per far alzare questi polveroni. Sono amareggiato per il presidente Zamparini». (Italpress)

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