A Brescia è sempre più caos: dopo l'ufficialità della retrocessione e la complicata situazione societaria con il futuro del club in bilico, la Guardia di Finanza questa mattina ha perquisito la sede con il presidente Cellino e il commercialista Gamba nel registro degli indagati. I soggetti sarebbero ritenuti coinvolti nella commercializzazione di crediti inesistenti e nelle conseguenti condotte riciclatorie, l'operazione che ha portato alla penalità e alla retrocessione del Brescia. Il legale del club e di Massimo Cellino, Giorgio Altieri, ha commentato così la situazione: "Brescia Calcio e Massimo Cellino sono estranei all'organizzazione tesa alla commercializzazione di crediti fiscali e connesse attività di riciclaggio come confidano che sarà riconosciuto all'esito delle verifiche più approfondite da parte degli inquirenti, che auspicano siano le più rapide possibile".
Cellino indagato, il legale: "Presidente del tutto ignaro"
L'avvocato prosegue: "Abbiamo fornito massima collaborazione all'Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito e intendiamo riconfermare di ritenerci parti offese rispetto ai fatti di cui all'indagine in corso. Si ricorda che Brescia Calcio in data 20 maggio 2025 ha subito sporto denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Brescia a seguito della notifica alla predetta società dello schema di atto da parte dell'Agenzia delle Entrate, che già conteneva la contestazione di utilizzo da parte della società in compensazione di crediti inesistenti, contestazione che è l'unica tutt'oggi esistente e in danno del presidente Massimo Cellino. Il presidente e la società Brescia Calcio sono del tutto ignari e, anzi, in assoluta buona fede rispetto alle compensazioni, peraltro integralmente pagate al cedente solo dopo il rilascio delle quietanze di pagamento per il tramite dei sistemi dell'Agenzia delle Entrate".