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Empoli, Tutino esclusivo: "Ronaldo il mio idolo, Romagnoli il miglior difensore"

L'attaccante di proprietà del Napoli rivela i suoi pensieri e la voglia di Serie A: "In Toscana mi trovo bene, Marino ha dato una scossa ma anche serenità"

EMPOLI - Sin dal suo arrivo Marino ha fatto capire di non poter fare a meno di lui. Le sue accelerazioni, i suoi dribbling e i suoi gol hanno permesso all’Empoli di rimettersi in carreggiata e raddrizzare una stagione che sembra compromessa. Se gli azzurri sono tornati a sognare la Serie A il merito è anche di Gennaro Tutino, esterno classe 1996 arrivato dal Verona (ma è di proprietà del Napoli) e pronto a guidare lo sprint finale verso i playoff.

Proviamo a parlare di calcio giocato e di questa tua nuova avventura all’Empoli: Marino ti affidato un ruolo da protagonista e sei stato subito decisivo. Com’è stato l’impatto con il nuovo ambiente?
"Ho scelto di venire ad Empoli perché sapevo di arrivare in una grande società e in una squadra di valore che non meritava la classifica che aveva. Mi sono trovato subito bene, mi sono sentito a casa e in famiglia e non nascondo che sarei felicissimo di proseguire il mio percorso qui. Marino? Ci ha dato una grande scossa, ci ha trasmesso serenità e le giuste motivazioni: con lui stavamo facendo un grandissimo campionato, adesso speriamo di poter riprendere il percorso".



Qual è stato che più ti ha ispirato nella tua crescita professionale?
"Sono cresciuto con Ronaldo, Messi, Henry, Ronaldinho e Cristiano Ronaldo, tutti grandi campioni che ammiravo quando ero piccolo. Se devo sceglierne uno dico Ronaldo il fenomeno, per le movenze e per quello che poteva fare, per me uno dei più forti mai esistiti".

Il compagno più forte con cui hai mai giocato? E invece l’avversario che ti ha impressionato di più?
"Dico Okereke, con me a Cosenza e oggi al Brugge, e Castrovilli, con cui ho giocato a Bari. Se parliamo di difensori che mi hanno impressionato penso ad Alessio Romagnoli: nelle giovanili abbiamo giocato tante volte contro e già si vedeva che sarebbe arrivato in alto. L’ho ritrovato quest’anno nella sfida con il Milan e ha confermato le mie sensazioni: è di un altro livello".

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