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Tanti auguri Palermo: buon 117esimo compleanno!

LaPresse
In occasione dell'anniversario del suo club, ha parlato il presidente Zamparini: «Amo questi colori. Momento più bello? Ritorno in serie A»

ROMA - Il Palermo festeggia il 117esimo compleanno. L'1 novembre del 1900, infatti, nasceva la fondazione dell'Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club per volontà di Ignazio Majo Pagano. Una società, quella rosanero, che dal luglio del 2002 ha in Maurizio Zamparini il patron, l'uomo che è riuscito a riportare la squadra in Serie A dopo oltre un trentennio passato tra B, C1 e C2. In un'intervista al sito del club, l'imprenditore friulano parla della sua avventura e come auspicio per il 117esimo compleanno dice: «Auguro al Palermo di trovare un altro presidente come me che cominci un nuovo ciclo, sto lavorando per questo, oltre che per riportare il club in Serie A con la mia esperienza e la mia tenacia». Intanto può sempre dire di essere il presidente più longevo e vincente nella storia del club: «Non ci ho mai pensato, penso al presente, giorno dopo giorno, ma andando a vedere che nei 117 anni di storia rappresento il 12-14% di tutti i presidenti dall'origine a oggi, vuol dire che sono stato un presidente importante».

AMORE ETERNO - Zamparini è innamorato dei colori sociali del Palermo, il rosa e il nero: «Per me rappresentano moltissimo, chi ha fatto questo abbinamento ha scelto colori unici nel mondo che hanno un ritorno molto importante a livello internazionale e spero che sia così, sempre di più». Di campioni a Palermo ne ha portati tantissimi, gente che poi avrebbe vinto i Mondiali del 2006 con la Nazionale di Lippi, ma anche e soprattutto fuoriclasse sudamericani: «Il mio preferito? Direi più di tutti Dybala e Pastore, perché amo il calcio e la tecnica».

TOP E FLOP - Zamparini chiude l'intervista scegliendo il flash più bello e l'episodio più brutto della sua gestione: «Il momento più bello è stato riportare il Palermo in Serie A e vedere la gioia di tutta una città che vedeva in questa promozione un motivo di grande orgoglio, la riconquista di una posizione che le spetta. Il momento più brutto è avere avuto dalle istituzioni, come compenso per tutti i sacrifici fatti in 15 anni, la polizia che è venuta a casa mia e che ha trattato me e i miei familiari come delinquenti, questo è stato veramente molto brutto». (in collaborazione con ITALPRESS)

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