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Pisa e Inzaghi, trionfo e addio: trattativa con il Palermo

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Pisa e Inzaghi, trionfo e addio: trattativa con il Palermo LAPRESSE
I colloqui con Knaster e i Corrado ha accelerato i tempi del divorzio. Il tecnico più vicino al City Group. Successore estero?

Sono caduti anche gli ultimi dubbi e le residue speranze di ricomporre una frattura divenuta sempre più insanabile di ora in ora: Filippo Inzaghi lascia la panchina del Pisa dopo aver compiuto un vero e proprio miracolo sportivo. Era arrivato sotto la Torre per rilanciare le azioni di una squadra uscita scornata da due campionati finiti nel semianonimato della classifica con l’obiettivo massimo di centrare i playoff. Invece la sua creatura, plasmata di giorno in giorno, è cresciuta sotto tutti i punti di vista ed è andata oltre le previsioni. Si è installata nelle prime posizioni della classifica e non ha più mollato la posizione che contava per centrare il salto di categoria. «Dovremo compiere un altro miracolo», aveva detto quando la sua permanenza in nerazzurro pareva certa. E ancora: «La serie A è tutto un altro sport!», aveva avvertito l’allenatore piacentino.

Il divorzio

Dirigenti, Knaster e Corrado in testa, si sono confrontati a lungo con il tecnico per trovare una sintesi utile a rinsaldare il rapporto e a stilare un programma con un obiettivo chiaro: la permanenza in categoria. Perché su un aspetto il Pisa non intende derogare: la serie A non sarà affrontata come punto di arrivo di un percorso, ma come una tappa di un cammino da portare avanti negli anni. Inzaghi è sotto contratto fino al 30 giugno 2027 e quindi si dovrà arrivare a una rescissione consensuale che dovrebbe realizzarsi senza traumi dal momento che la separazione è avvenuta nel reciproco rispetto e non infrangendo un’amicizia consolidatasi nel tempo. Il tecnico ha chiesto e ottenuto il permesso di trattare con il Palermo che si era messo sulle sue tracce già da qualche mese. Ma non c’è soltanto la società rosanero in attesa di aprire una possibile trattativa. I tempi per arrivare a un accordo dovrebbero essere brevi. Il futuro. Il cambio dell’allenatore a promozione ottenuta non è una novità per il Pisa. Tranne che nel ’68-69 che vide la conferma di Renato Lucchi salito in A l’anno precedente, durante tutta la gestione Anconetani, i tecnici sono sempre stati cambiati: da Agroppi a Vinicio, da Simoni a Guerini, ancora da Simoni a Materazzi e infine da Giannini a Lucescu. Come dire che le persone passano, ma la squadra resta sempre.

Il nuovo tecnico

E’ intenzione della società di chiudere per il nuovo tecnico entro la data di presentazione del calendario prevista per il 6 giugno. Nella ridda di nomi che si è scatenata, prende sempre più consistenza l’ipotesi di un allenatore straniero, ma non Van Bommel (tranne clamorose sorprese) del quale si è parlato nei giorni scorsi. Restando in Italia, qualche contatto in passato c’era stato con Paolo Zanetti, ora al Verona, ma poi la pista si è raffreddata.

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