Nell’anno in cui grandi piazze come l’Avellino tornano in Serie B, c’è anche e sopratutto una C che fatica tra squadre escluse e altre penalizzate per ritardi o mancati pagamenti degli stipendi. “La sostenibilità è ancora una chimera”. Erano state, non a caso, le parole del presidente della Lega Pro, Matteo Marani, in un recente convegno al Senato parlando degli stadi e vedendo quanto sta accadendo viene da credergli. Perché dopo le esclusioni di Taranto e Turris, il campionato è nel caos più totale con i casi Lucchese, Messina, Foggia e Triestina a tenere banco. Il discorso è sempre lo stesso: il mancato pagamento di stipendi, emolumenti ed eventuali arretrati che erano da saldare entro la mezzanotte del 16 aprile. Un inadempimento che, se certificato dalla procura federale, porterà a penalizzazioni in classica per la prossima stagione con una sanzione minima di due punti e le sempre maggiori difficoltà degli stessi club a iscriversi al prossimo campionato.
Serie C, Foggia e Lucchese
E cominciamo dalla Lucchese che già in questa stagione ha dovuto fare i conti con 6 punti di penalizzazione senza i quali oggi sarebbe in lotta piena per la zona playoff. Eppure gli stipendi, nonostante le promesse del nuovo proprietario, Benedetto Mancini, non vengono pagati da novembre e nemmeno all’ultima scadenza, quella del 16 aprile, è arrivato niente sui conti dei calciatori. Intanto tre cambi di proprietà e una confusione totale che a questo punto porterà una penalizzazione certa nel prossimo campionato. Alla deriva anche il caso Foggia con l’ex presidente Canonico dimissionario dallo scorso 31 marzo e la società che dunque ora fa riferimento a un amministratore unico, Michele Bitetto. Anche qui i bonifici non sembrano arrivati, andando verso una penalizzazione di almeno due punti del prossimo anno.
Serie C, Triestina e Messina
Nel caos anche la Triestina e qui la situazione sembra diversa con gli stipendi che sembrerebbero esser stati pagati (come ammesso dalla stessa società) ma non i contributi. Nel frattempo c'è una cassa, quella societaria, sempre più vuota. Il club, inoltre, era già stato penalizzato di 5 punti (uno per irregolarità sul deposito della garanzia fideiussoria e 4 per non aver rispettato la scadenza di versamento dei contributi fiscali dovuti). E adesso rischia ancora così come il Messina dove nemmeno la richiesta del sindaco di una colletta alle aziende locali per sopperire alle mancanze societarie sta portando agli effetti sperati. E così dopo i 4 punti persi già con la sanzione di marzo, ora potrebbe arrivare una nuova penalizzazione per una stagione, la successiva, che vede la Serie C già nel caos.
Taranto, provaci ancora
Intanto a Taranto, nonostante il club sia stato già escluso, qualcosa si sta muovendo con un progetto che coinvolgerà un fondo internazionale, oltre a dei soggetti privati. Nel business plan a 5 anni l’obiettivo è quello di riportare la squadra pugliese in Serie B nel giro di poco tempo e tra i promotori dell’iniziativa ci sarebbe anche l’ex calciatore del Napoli e tarantino di nascita, Montervino, tra le altre cose, candidato alle comunali come assessore allo sport della città che il prossimo anno ospiterà i Giochi del Mediterraneo.