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Ricci punta in alto: "Siracusa da record, voglio la Serie B in 5 anni"

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Ricci punta in alto: "Siracusa da record, voglio la Serie B in 5 anni"
Intervista esclusiva al presidente dei siciliani dopo la promozione in C: "Trionfo di gioco e programmazione. Ora centro sportivo, vivaio al top e scouting di livello"

Alcuni corpi affondano, altri salgono su. Dipende sempre da ciò che li circonda: così passione, organizzazione, ambizione e capacità manageriali - quando si dice “i fluidi giusti” - hanno trasformato la celebre spinta di Archimede, orgoglio dei siracusani, nella metafora ideale per raccontare il decollo del Siracusa Calcio in Serie C. "Non era un sogno, ma un progetto - ci racconta il presidente Alessandro Ricci con il filo di voce che gli resta dopo i festeggiamenti in città, vissuti coi capelli tutti tinti di azzurro - Il sogno lo culli, lo affidi al destino. Noi abbiamo lavorato per raggiungere l’obiettivo, è diverso. Ora vogliamo diventare campioni d’Italia della Serie D, battendo tutte le prime degli altri gironi. Io e il dg Guglielmino siamo ambiziosi. Ma lo dico ora: quando non sarò più un valore aggiunto, mi farò da parte"

Ricci, l'intervista

Questa storia di successo, costruita in una piazza che aveva conosciuto l’amarezza di 3 fallimenti negli ultimi 30 anni, è cominciata con una sconfitta a Sambiase, un quartiere di Lamezia Terme. Nelle successive 31 partite il Siracusa ha segnato 65 gol, più di due a gara, e ne ha subiti 15. Ricci non ha messo sul piatto solo i soldi, ma anche tante idee. 
"È stata una calvalcata. La doppia vittoria con la Reggina, che abbiamo preceduto di un punto, il gioco spumeggiante di mister Turati, il record di successi in casa. Primi da metà ottobre: non ci siamo mai voltati indietro, spinti da un pubblico eccezionale". 
 
Come ha convinto Zenga a sposare il suo progetto? 
"L’ho voluto come club manager e ha avuto la sensibilità di accompagnarci senza mai entrare nella gestione tecnica. L’ho conosciuto alla trasmissione di Sky sul calciomercato, c’è stata una scintilla. Conserverò per sempre l’immagine delle sue lacrime dopo la promozione. Ha detto 'non mi sono emozionato così neanche quando ho vinto lo scudetto'". 

Cosa ci fa in Sicilia un toscano che ha investito nelle energie rinnovabili? 
"Sono andato in vacanza a Siracusa e non me ne sono più andato. Sponsor, socio di minoranza e poi presidente. Dal 2022-23 una promozione in D, un playoff vinto e un campionato dominato grazie a un incredibile lavoro di squadra". 
 
La scalata è davvero possibile? 
"Avevo promesso il professionismo entro il 2026, l’anno scorso eravamo primi nei ripescaggi e non siamo potuti salire: caso più unico che raro. Poi abbiamo visto cosa è successo con Turris, Taranto, Lucchese e via discorrendo. Ora vogliamo entrare nella storia e provare a raggiungere la B entro il prossimo quinquennio. Andiamo avanti un passo alla volta, con programmazione ed equilibrio". 
 
La Serie C può essere un campo minato, vero? 
"Serve una riforma seria. Penso al Cerignola, che con le varie esclusioni si è ritrovata seconda. Io con il budget di quest’anno farei una C tranquilla, ma non voglio vivacchiare. Però da imprenditore dico: come si può programmare un investimento senza la certezza delle regole? Non puoi arrivare a marzo e scoprire che se salta una squadra si falsa il campionato".  

È così difficile fare calcio al sud?  
"Ci sono problemi logistici, infrastrutturali e di lontananza con le grandi realtà che possono sostenerti. Il Bra promosso in C ha il Torino, la Juve, la Samp, il Genoa, il Milan e l’Inter nel raggio di pochi chilometri. Però quelle 10 mila persone che ci hanno accolto in città per la festa non le scambio con niente. Quando siamo arrivati c’erano 200 persone allo stadio. Abbiamo restituito a Siracusa la sua squadra e l’orgoglio di tifarla".  

Progetti futuri? 
"Abbiamo già la squadra femminile e stiamo lavorando per un vivaio al top. Vorremmo poi avere un grandissimo centro sportivo per l’academy. Il modello è l’Atalanta. Allestiremo un settore scouting molto qualificato". 

L’allenatore resta? Promette già dei rinforzi ai tifosi? 
"Turati è un genio, gli ho detto 'facci divertire' ed è stato uno show. Mica me lo faccio scappare. E la squadra sarà certamente attrezzata per la categoria". 
 
Vogliono farla cittadino onorario di Siracusa. 
"Le leggo la motivazione. 'Non è stato soltanto protagonista di una promozione sportiva, ma di un sentimento collettivo che ha riacceso il fuoco della passione calcistica tra le generazioni'. Come vuoi sentirti dopo una cosa del genere?". 
 
Ce lo dica lei. Come si sente? 
"Ho i capelli colorati, la sinusite, il mal di testa e il raffreddore. Ma è la febbre più piacevole della mia vita". 

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