LA DOPPIETTA AL RIJEKA - Piaceva anche all’Inter, al Manchester City e alla Roma. Il Barcellona ha accelerato e ha evitato l’asta: Zubizarreta era andato a studiarlo in tribuna diverse volte, preparando una serie di relazioni positive, arricchite anche dalla doppietta firmata da Halilovic nella sfida con il Rijeka. Il club catalano lavorava a questa operazione dal Mondiale Under 17, che si è svolto nello scorso autunno negli Emirati Arabi. Una vetrina speciale per Halilovic: tre presenze, un gol all’Uzbekistan e i complimenti del ct Ivan Gudelj. Un dribbling delizioso e una crescita premiata con due convocazioni nella nazionale maggiore, ricevute dal selezionatore Igor Stimac già in estate, in occasione di due amichevoli: quarantacinque minuti in campo contro il Liechtenstein (3-2) e diciotto contro la Corea del Sud (2-1). E’ molto apprezzato anche da Nino Kovac, scelto dalla federazione per sostituire Stimac.
IL TATUAGGIO - Contratto per cinque stagioni, fino al 30 giugno del 2019, con un ingaggio a salire in base al rendimento e al numero dei gol. L’idea del Barcellona è quella di girarlo per un anno alla squadra B, allenata da Eusebio Sacristan. «Dinamo Zagabria, grazie di tutto: il mio primo club e il mio primo grande amore. Ora è il momento di andare al Barcellona», ha fatto sapere il centrocampista. Ma intorno al talento croato si è accesa nelle ultime ore una polemica legata a un suo vecchio tatuaggio, dedicato al Real: «Hala (Forza) Madrid». Una scritta che nasce dalla sua stima infinita nei confronti di Cristiano Ronaldo, il grande idolo di Alen. Una fotografia che è stata subito rimossa dal suo profilo ufficiale su facebook. Halilovic è un trequartista, le sue caratteristiche sono perfette per il 4-2-3-1. Di solito parte sulla fascia destra e si accentra: inventa l’ultimo passaggio, è elegante e veloce. Ai dirigenti del Barcellona ricorda il primo Iniesta, sbocciato come trequartista e trasformato in una mezzala completa, in grado di disegnare l’azione e di fare la differenza per la sua sapienza tattica.
LA CARRIERA - Il Barcellona è convinto di aver soffiato alla concorrenza l’under 18 più promettente a livello mondiale. Halilovic è alto un metro e 70, pesa 64 chili e ha debuttato da professionista il 27 settembre del 2012 contro l’Hajduk Spalato (3-1), entrando al posto di Sammir negli ultimi nove minuti. L’allenatore era Ante Cacic. E’ il più giovane esordiente nella storia della Dinamo Zabagria: sedici anni e centouno giorni. Il 30 ottobre del 2012 ha segnato invece il suo primo gol, in campionato, allo Slaven Belupo (4-1), giocando appena cinque minuti. Si è fatto conoscere in Champions League sempre nel 2012, il 24 ottobre, sfidando il Paris Saint Germain, trascinato quella sera allo stadio “Maksimir” dai gol di Ibrahimovic e Menez (2-0).