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Pereiro, un uruguaiano fa sognare il Psv

Trequartista nel 4-3-1-2 o esterno nel 4-3-3: ha vent’anni, è cresciuto nel Nacional e ha giocando la sua prima partita da titiolare firmando una doppietta contro l’Ajax. E’ costato sette milioni di euro e si è legato al club di Eindhoven fino al 2020.

ROMA - Quasi un anno di viaggi in Uruguay e di relazioni dettagliate: alla fine, dopo averlo studiato anche durante il Mondiale Under 20, i dirigenti del Psv Eindhoven hanno deciso di investire sette milioni di euro per acquistare Gaston Pereiro, classe 1995, trequartista, stile sudamericano e sostanza europea, cresciuto nel settore giovanile del Nacional di Montevideo. Eleganza, dribbling e forza atletica: è mancino, è alto un metro e 88, può giocare a ridosso delle punte nel 4-3-1-2 oppure come esterno nel tridente. E’ stato il colpo più costoso del mercato del Psv, che ha incassato in estate quarantasette milioni e mezzo di euro dalle cessioni di Memphis Depay al Manchester United e di Georginio Wijnaldum al Newcastle. 

LA DOPPIETTA - Il Psv è convinto di triplicare il valore di Pereiro nello spazio di un paio di stagioni. E l’uruguaiano, ieri, si è preso il copione più importante nella sfida vinta per 2-1 in trasferta contro l’Ajax. Ha firmato una doppietta che ha interrotto l’imbattibilità della squadra di Frank De Boer (agganciato in testa alla classifica, a quota 19, dal Feyenoord) e ha rilanciato le ambizioni del Psv, allenato da Phillip Cocu e campione in carica. Ha mandato in bambola la difesa dell’Ajax con le sue finte, in occasione del primo gol, segnato con il piede destro. E ha confezionato il raddoppio con una magia di sinistro: si è infilato in area partendo dalla fascia, si è liberato della marcatura di uno dei centrali (Jairo Riedewald) e ha superato Jasper Cillessen, titolare anche nell’Olanda. 

L’OCCASIONE - Pereiro ha fatto la differenza nella sua prima partita da titolare in Eredivisie. In precedenza era stato utilizzato da Cocu sette volte, ma per pochi minuti e sempre partendo dalla panchina. Maglia numero 7, Pereiro ha completato il tridente del Psv, con Luciano Narsingh sull’altro lato, a destra, e con Bruno Locadia al centro dell’attacco. Si è rivelato la mossa decisiva. E’ nato l’11 giugno del 1995 a Montevideo. Ha realizzato sette gol in diciotto gare nell’Uruguay Under 20. E’ arrivato in Olanda dopo due stagioni da protagonista nel Nacional, il club che lo ha scoperto. Quarantasei partite, dodici reti e nove assist: ecco il suo biglietto di presentazione quando è sbarcato a Eindhoven. Cocu gli ha dato il tempo di inserirsi e di imparare qualche parola di inglese per comunicare con i compagni e prendere confidenza con gli schemi del Psv. 

IL NACIONAL E RECOBA - Pereiro è un sudamericano che ha una saggezza tattica molto europea: a volte si sacrifica in copertura, va in pressing, svolge anche un lavoro da centrocampista puro, da tornante. Si è legato al Psv con un contratto fino al 30 giugno del 2020. Ha debuttato il primo febbraio del 2014 contro il Racing di MonteVideo: giocò nel ruolo di trequartista, il tecnico del Nacional era Gerardo Pelusso e la squadra era disegnata con un 4-2-3-1. Ha avuto come compagno l’ex interista Alvaro Recoba e all’inizio del 2015 si era distinto anche durante il Sudamericano Under 20: cinque gol, vice-capocannoniere del torneo alle spalle di Giovanni Simeone (nove reti), punta del River Plate e figlio del “Cholo". Nel Psv si è inserito rapidamente: dopo il colpo ad Amsterdam, il club di Cocu è quarto in classifica, a quota 17, a due punti dall’Ajax e dal Feyenoord. Al terzo posto, a sorpresa, c’è l’Heracles Almelo.

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