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Holding, il difensore centrale lanciato nell’Arsenal da Wenger

Ha vent'anni, fa parte della nazionale inglese Under 21 e ha debuttato in campionato contro il Liverpool: è arrivato dal Bolton in prestito con diritto di riscatto

ROMA - Ormai ha le chiavi di Londra, è diventata casa sua. Ventuno stagioni consecutive alla guida dell’Arsenal, 753 panchine in Premier League, 1.066 tra coppe e campionato, l’unico tecnico straniero nella storia del club: il 12 ottobre del 1996, quando Arséne Wenger fece il suo debutto da allenatore con i “gunners” al posto dell’irlandese Pat Rice, vincendo per 2-0 sul campo del Blackburn con una doppietta di Ian Wright, Josè Mourinho faceva ancora l’assistente a Bobby Robson nel Barcellona, Antonio Conte era il mediano della Juve di Marcello Lippi, Pep Guardiola giocava nel Barcellona e Jürgen Klopp era lo stopper del Mainz. Solo il mondo di Wenger, francese, 66 anni, una laurea in economia all’università di Strasburgo, non è cambiato. In un calcio che divora allenatori e giocatori, è l’unico intoccabile, il vero erede di Alex Ferguson, rimasto per ventisette anni al timone del Manchester United. 

QUINDICI TROFEI - E’ il tecnico che ha vinto di più nei 130 anni dell’Arsenal: quindici trofei. Tre titoli (l’ultimo nel 2004), sei Coppe d’Inghilterra, sei Community Shield. Il club londinese ha una proprietà americana, ma non può contare sulle stesse risorse economiche del Chelsea e dei due Manchester. L’Arsenal è ancora alla ricerca sul mercato di un centravanti da venti gol: l’idea di Wenger è quella di effettuare un altro tentativo per Alexandre Lacazette, classe 1991, che ha cominciato il campionato francese firmando una tripletta con la maglia dell’Olympique Lione sul campo del Nancy (3-0), ma il presidente Jean-Michel Aulas non ha intenzione di cederlo, soprattutto adesso che ha venduto il 20% del club a un fondo cinese per circa cento milioni di euro.

LA DELUSIONE - L’Arsenal è ancora incompleto: ha speso 45 milioni a maggio per prendere il regista-mediano svizzero Granit Xhaxa dal Borussia Mönchenglabach, ma poi si è fermato. Nodi che hanno pesato in occasione della sconfitta (3-4) al debutto in Premier League, all’Emirates Stadium, contro il Liverpool: un ko che ha generato una contestazione da parte di un gruppo di tifosi nei confronti di Wenger. Un ritardo, a livello di strategie, che non ha rappresentato l’unico intoppo: l’Arsenal ha dovuto rinunciare, tra infortuni e giocatori ancora fuori forma, a cinque titolari (Gabriel Paulista, Giroud, Koscielny, Mertesacker e Özil) e a due preziose alternative (Welbeck e Gnabry). Wenger ha lanciato in difesa un centrale che fa già parte della nazionale inglese Under 21 di Gareth Southgate e che si è messo in evidenza durante l’ultimo Torneo di Tolone: Rob Holding è arrivato in prestito dal Bolton alla fine di luglio, ha vent’anni e l’Arsenal si è garantito un diritto di riscatto fissato intorno ai tre milioni di euro. 

IL DEBUTTO - E’ ancora un po’ acerbo, ma Wenger ha un istinto speciale nella scelta dei giovani e vuole dedicarsi con attenzione alla crescita di questo ragazzo, nato il 20 settembre del 1995 a Tameside, maglia numero 16, scoperto a livello giovanile dagli osservatori del Bolton. Il tecnico lo ha fatto debuttare il 14 agosto in Premier davanti al Liverpool, dopo averlo seguito nella passata stagione in Championship (serie B inglese): ventisei presenze e un gol all’Mk Dons che gli hanno permesso di entrare nei piani dell’Arsenal. Gioca sul centro-destra, Rob Holding, ma in caso di necessità può essere dirottato sulla fascia, nel ruolo di terzino.

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