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Vada, l’argentino del Bordeaux si fa scoprire in Ligue 1

E' una mezzala, è nato nel 1996, ha segnato tre gol ed è stato preso a costo zero dai dirigenti del club francese nel "Proyecto Crecer", una piccola scuola-calcio della provincia di Cordoba. Ha firmato un contratto fino al 2020.

ROMA - Quartiere Lac, stadio Matmut-Atlantique, è qui che hanno trovato il loro centro di gravità. Due uruguaiani, due argentini e un brasiliano: il Bordeaux, guidato da ventuno anni dal presidente Jean-Louis Triaud (produttore vinicolo), è la squadra con più sudamericani della Ligue 1 dopo il Paris Saint Germain, che ne ha otto (Cavani, Thiago Silva, Marquinhos, Lucas Moura, Pastore, Di Maria, Lo Celso e Maxwell). Conti in regola, politica dell’autofinanziamento, una rete di osservatori, le plusvalenze come principio per una sana gestione, ma oltre a tenere il bilancio in equilibrio Jean-Louis Triaud è anche il numero uno più vincente nella storia del club francese: due titoli in campionato, una Coppa di Francia, tre Coppe di Lega e due Supercoppe. Un Bordeaux che ha cercato investimenti anche in Sudamerica: i due uruguaiani sono il mediano Mauro Arambarri (1995) e l’attaccante esterno Diego Rolan (1993), il brasiliano è l’ala Malcom (1997) e i due argentini sono il regista Daniel Mancini (1996, appena arrivato dal Newell’s Old Boys) e la mezzala Valentin Vada (1996). 

LA FILOSOFIA - Comprare e rivendere: ecco la strategia del Bordeaux, allenato da Jocelyn Gourvennec e quinto in classifica, in piena corsa per la qualificazione in Europa League. Due moduli cambiati (4-4-2 e 4-3-1-2), prima di trovare la formula giusta con il 4-3-3, soluzione che ha permesso alla squadra di cambiare marcia: dal 21 dicembre, dal pareggio in trasferta con il Montpellier, il Bordeaux ha giocato dieci partite e ne ha persa soltanto una (0-3 contro il Paris Saint Germain). Diciannove punti, cinque vittorie e quattro pareggi. Una svolta profonda: alla ventesima giornata il gruppo di Gourvennec occupava il decimo posto, mentre adesso naviga nelle zone alte e ha fatto soffrire nell’ultimo turno (il 28° in Ligue 1) anche l’Olympique Lione, quarto in classifica e prossimo avversario della Roma negli ottavi di Europa League.

I SEGNALI - Partita a lungo dominata, che il Lione ha pareggiato (1-1) solo a undici minuti dalla fine con un gol del difensore argentino Emanuel Mammana (1996), uscito dalla scuola del River Plate e inseguito in passato dall’Inter e dalla Fiorentina. Un altro esame superato per il Bordeaux, che però avrebbe potuto portarsi a un punto dall’Olympique. La crescita, comunque, è costante e la squadra di Gourvennec - considerando anche le ridotte potenzialità economiche - sta diventando una bella realtà in Ligue 1. Schemi brillanti e giovani di valore, come l’argentino Valentin Vada, mezzala, quasi ventuno anni, a segno nella sfida con il Lione. Robusto nei contrasti, svelto in fase di impostazione, attento ai compiti tattici: organizza la manovra e cerca il blitz in area. 

L’ALLEANZA - Vada ha già realizzato tre gol in questo campionato e non è costato neppure un euro al Bordeaux. Proviene dal vivaio del Proyecto Crecer, una scuola calcio che si trova a San Francisco, in provincia di Cordoba, e che ha stretto da tempo un rapporto di collaborazione con il club del presidente Triaud. E’ un destro naturale, è nato a Santa Fe il 6 marzo del 1996, è alto un metro e 75. Si è trasferito in Francia nell’estate del 2014, è alla sua seconda stagione in Ligue 1. Una breve parentesi nella squadra Under 20, prima di essere lanciato dal tecnico Willy Sagnol e di conquistarsi un posto da titolare già nella fase finale dello scorso torneo con Ulrich Ramé in panchina. Adesso è uno degli intoccabili di Gourvennec. Diciotto presenze e tre gol, compresi quelli al Tolosa e al Lille. Ha un contratto fino al 2020, garantisce geometrie e corsa, chilometri e pressing, dinamismo e sostanza: è uno dei simboli di un Bordeaux che ha scelto di puntare sui giovani. E i risultati lo stanno ripagando.

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