ROMA - Non è costato una fortuna, si è rivelato uno degli affari più vantaggiosi (in rapporto al prezzo e al rendimento) e nel campionato francese si è trasformato anche in un ottimo ambasciatore della qualità che può garantire il calcio africano. Passaporto camerunese, dieci gol in Ligue 1 con l’Angers (che cerca la terza salvezza di fila), nella classifica dei cannonieri c’è lui dietro a Cavani e a Falcao, a Neymar e a Balotelli. Karl Toko Ekambi è il protagonista di una favola che potrebbe spalancargli prospettive nuove e affascinanti sul fronte del mercato, ma solo in estate perché ora l’Angers non ha nessuna intenzione di privarsi di questo attaccante, nato a Parigi e di origine camerunese.

LE CARATTERISTICHE - Punta centrale, ma anche ala nel 4-3-3: velocità, potenza, classe, venticinque anni, un contratto fino al 2020. L’Angers lo aveva pagato un milione di euro nel 2016. Toko Ekambi ha realizzato sette gol nella passata stagione e adesso ha già raggiunto quota dieci: è il calciatore africano che ha segnato di più in Ligue 1. Ha trovato la rete con grande regolarità: una doppietta al Dijon, le perle contro l’Olympique Marsiglia, il Nizza, l’Olympique Lione, il Caen, lo Strasburgo, il Rennes, il Montpellier e ancora contro il Lione nella partita di ritorno. Ha regalato anche tre assist.

I SUOI MAESTRI - Toko Ekambi è l’amuleto dell’Angers, che occupa il quindicesimo posto e adesso sarebbe salvo: ventidue punti in ventuno giornate, una rosa dal valore globale di 42 milioni di euro e con un’età media di 26,7 anni. Allenato da otto stagioni da Stephane Moulin, 277 partite sulla panchina del club bianconero, l’Angers è stato promosso in Ligue 1 nel 2015 a distanza di ventuno anni. Toko Ekambi indossa la maglia numero sette, è un destro naturale, è alto un metro e 83, è nato a Parigi il 14 settembre del 1992, ha cominciato la carriera nel Paris e fa parte della nazionale del Camerun (diciassette gare e due gol). Si era fatto conoscere nel Sochaux, in Ligue 2, la serie B francese: undici gol nel 2015-16 con l’allenatore Albert Cartier, decisivo per la sua scalata proprio come Stephane Moulin.