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Smith Rowe, i paragoni con De Bruyne e il contratto con l’Arsenal

Centrocampista esterno, 18 anni, inglese, due gol in Europa League e uno in Coppa di Lega: dal vivaio dei "gunners" ai complimenti di Emery.

ROMA - A differenza di altri suoi colleghi stranieri non ha avuto bisogno di un interprete, non ha avuto problemi con la grammatica inglese e il genitivo sassone, ma l’approccio a Londra per Emery non si è rivelato liscio come il velluto, tanto che all’Emirates Stadium il partito dei nostalgici di Wenger (22 stagioni sulla panchina dell’Arsenal, 1.235 partite tra coppe e Premier League, tre titoli, sette Coppe d’Inghilterra e sette Community Shield) non era stato tenero all’inizio nei confronti del tecnico basco. Due sconfitte nelle prime due giornate di campionato: 0-2 in casa con il Manchester City di Guardiola e la lezione (2-3) nel derby con il Chelsea di Sarri. Ma dal 18 agosto, in 105 giorni, l’Arsenal non ha più perso una partita: diciotto risultati positivi tra Premier (undici), Europa League (cinque) e Coppa di Lega (due), quattordici vittorie e quattro pareggi, la risposta più efficace, un sms ideale a chi lo aveva criticato all’inizio. Il segnale perfetto di una squadra che ha cominciato a ragionare come Unai Emery, classe 1971, tre trionfi di fila in Europa League con il Siviglia e sette trofei in due anni con il Paris Saint Germain, che si aspettava però il regalo della Champions. 

LE MOSSE - Il 4-2-3-1 è il modulo che si sta rivelando più adatto alle caratteristiche dei “gunners”: 44 gol realizzati in venti gare, l’intesa sbocciata tra Aubameyang e Lacazette, la crescita del difensore centrale Holding e del jolly di fascia Maitland-Niles, la scoperta del mediano-regista Guendouzi, pescato nel Lorient (serie B francese), e di un bambino d’oro - Emile Smith Rowe - che è diventato subito il nuovo spot della prestigiosa Academy dell’Arsenal. E’ inglese, viene paragonato al belga De Bruyne (colonna del Manchester City), ha diciotto anni, è il primo “millennial” ad aver segnato con la maglia biancorossa, due gol (al Qarabag e al Vorskla) in quattro partite di Europa League e un’altra perla in Coppa di Lega contro il Blackpool. 

LJUNGBERG - Emile Smith Rowe ha la filigrana dei talenti puri e le potenzialità per imporsi. Emery è il suo papà calcistico: gli era stato segnalato da Freddie Ljungberg, allenatore della squadra B, e lo ha convocato per il ritiro estivo, portandolo in giro per il mondo tra amichevoli e tournée. A Singapore, Smith Rowe si era distinto nelle sfide con l’Atletico Madrid (un gol) e il Paris Saint Germain (un assist). E’ nato a Londra, nel sobborgo di Croydon (15 chilometri da Charing Cross), il 28 luglio del 2000, è alto un metro e 82, è entrato da bambino nel vivaio dell’Arsenal dopo che il Chelsea lo aveva bocciato in un provino.

IL CONTRATTO - E’ un destro naturale, ma preferisce giocare sulla corsia di sinistra: centrocampista completo, strappi e intuizioni, energia e resistenza, lampi da trequartista, da numero dieci moderno, e mentalità proletaria. E’ l’asso della nazionale inglese Under 19, guidata da Steve Cooper. E il 31 luglio ha firmato il suo nuovo contratto con l’Arsenal fino al 2023. Da promessa a certezza: Emery lo ha inserito nella lista degli intoccabili.

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