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Yussuf Poulsen, cinque doppiette in Bundesliga

E' un centravanti, ha 24 anni, è danese, il Lipsia lo ha preso nel 2013 dal Lyngby spendendo meno di un milione e mezzo: ora ne vale venti. Ha segnato dodici gol nel campionato tedesco, ha un contratto fino al 2021 e in nazionale porta sulla maglia il nome (Yurary) del suo papà, emigrato dalla Tanzania e morto a Copenaghen quando Poulsen era bambino.

ROMA - Prega e indica il cielo dopo i suoi gol, dedicati sempre al papà, nato in Tanzania ed emigrato da ragazzo in Danimarca, dove aveva trovato un lavoro e si era costruito una famiglia: Yussuf Poulsen lo ha perso da bambino, quando aveva quasi sei anni, a causa di un brutto male. Si chiamava Yurary, ora è il suo angelo custode: un nome, sei lettere, che il centravanti si è fatto scrivere sulla sua maglia nel Lyngby e nella Danimarca. Il ricordo più emozionante? Il gol segnato al Perù durante il Mondiale in Russia, con quello sguardo rivolto “al cielo di mio padre”, come raccontò a “SportBild”. Gioca nel Lipsia, in Germania. Una vita sbocciata a Copenaghen, mamma danese, una passione infinita per il “fodbold”, per il calcio, anche se non ha trascurato la scuola, i libri, gli studi, e ha cominciato a praticare sport sulle piste di atletica. 

L’INTUIZIONE - E’ arrivato al Lipsia nel 2013, scoperto nel Lingby da Ralf Rangnick, all’epoca direttore sportivo del club tedesco e ora allenatore della squadra biancorossa, finanziata dalla multinazionale austriaca Red Bull. Ha dato forma ai suoi progetti, si è conquistato un posto da titolare con il tecnico Ralph Hasenhüttl, si è costruito una carriera da protagonista anche nella Danimarca. Ha ventiquattro anni: dodici gol, cinque doppiette (all’Hoffenheim, al Bayer Leverkusen, al Mainz, al Fortuna Düsseldorf e allo Stoccarda) e tre assist in Bundesliga. Un metro e 93, tecnica brillante, generosità, pressing sui difensori, grande feeling con Timo Werner, a segno undici volte in campionato, uno degli intoccabili del ct Joachim Löw nella Germania. 

COPENAGHEN - Al Lipsia è costato un milione e trecentomila euro nel 2013, adesso il cartellino di Poulsen vale intorno ai venti milioni. E’ un attaccante che segna e lavora in funzione della squadra: macina chilometri, in media quasi 12 e mezzo a partita, correndo con una fascia elastica che gli ferma i capelli lunghi e ricci. E’ nato a Copenaghen il 15 giugno del 1994, è un destro naturale, ha segnato in questa stagione anche due gol in Europa League e uno in Coppa di Germania. Ha un contratto fino al 2021, è gestito dall’agenzia Essel Sports Management, in nazionale il ct Age Hareide lo utilizza nel ruolo di punta esterna nel 4-2-1-3 che prevede il capitano Christian Eriksen alle spalle del centravanti Nicolai Jørgensen, aiutato a destra dal talento del Lipsia e a sinistra da Martin Braithwaite.

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