ROMA - Avenida de Luis Aragones, Madrid, numero civico 4: potrebbe diventare presto il suo nuovo indirizzo. Qui si trova il Wanda Metropolitano, lo stadio, la casa dell’Atletico. Una somma di indizi lo spinge in Spagna: la stima di Diego Simeone, i contatti frequenti tra i “colchoneros” e i dirigenti del Racing di Avellaneda, primo in classifica e in lotta per il titolo in Argentina con il sorprendente Defensa y Justica, un rendimento in grande evoluzione. Direzione Madrid: a luglio, forse, lo aspetta un aereo per la Liga. Nome: Facundo Matias. Cognome: Zaracho. Ruolo: mezzala, ma anche esterno destro. E’ l’ultimo pezzo di una gioielleria, quella del Racing, che in Sudamerica non tradisce mai: da Milito a De Paul, fino a Lautaro Martinez. Simeone lo ha segnalato all’Atletico Madrid, lo ha fatto studiare dai suoi osservatori, si è fatto preparare diverse relazioni su questo centrocampista completo e moderno, in grado di regalare geometrie e tanta sostanza, lampi da trequartista e chilometri da gregario. Stile e mentalità operaia. Fa funzionare il motore del Racing e della nazionale Under 20, ha preso ottimi voti dai giornali nel Sudamericano Under 20 e nel Mondiale Under 20.
IL FUTURO - Zaracho si è fatto apprezzare dal Cholo, che può portarlo in Spagna. E piace anche al commissario tecnico Lionel Scaloni, scelto come erede di Jorge Sampaoli e impegnato a ricostruire una “Seleccion” giovane e competitiva dopo le ultime delusioni in Russia. Largo al rinnovamento. E Zaracho fa parte di questo ventaglio di soluzioni in prospettiva, considerando oltretutto che il Racing è un po’ la seconda casa di Simeone: ad Avellaneda ha chiuso la sua carriera da mediano e ha fatto sbocciare quella da allenatore. Ha quasi ventuno anni, è nato a Wilde (in provincia di Buenos Aires) il 10 marzo del 1998, è alto un metro e 71: visione di gioco, destro naturale, “prima tifoso e poi giocatore” del Racing, come ha raccontato spesso nelle sue interviste. Ha conosciuto da bambino il fascino del “Cilindro”, come viene chiamato lo stadio “Juan Domingo Peron”. E’ cresciuto a pane e Racing, anche se a Wilde frequentava la scuola-calcio del Barrio Futuro e dell’Estrella del Sur, dove iniziò a segnare da piccolo Diego Milito.
4 GOL E 5 ASSIST - Diego Cocca è il tecnico che ha avuto l’intuizione di pescarlo dal settore giovanile. Ma il suo guru è Eduardo Coudet, quattro titoli vinti da centrocampista con il River Plate: la mente di un Racing spregiudicato, senza briglie, sfrontato, che diverte e offre spettacolo, trovando le chiavi del suo gioco nel 4-1-3-2. Coudet ha ricevuto qualche settimana fa anche i complimenti di José Mourinho, che gira il mondo dopo i 22 milioni di liquidazione ricevuti dal Manchester United. Zaracho si muove nella posizione di mezzala destra: maglia numero 28, personalità, 57 presenze e 4 gol (più 5 assist) tra coppe e campionato, lucidità e temperamento. A volte si sposta sulla fascia destra. Il capitano del Racing è il centravanti Lisandro Lopez, 36 anni il 2 marzo, 63 gol nel Porto e 82 nell’Olympique Lione prima di tornare in Argentina, gli ha pronosticato un futuro da big.
L’ATLETICO MADRID - Zaracho ha un contratto fino al 30 giugno del 2022 e può contare su sette tifosi fantastici: il papà Juan, la mamma Ida e le sue cinque sorelle. Ha una figlia, Mia Francesca, di due anni. Le salite sono la sua specialità: «Quando abitavo a Wilde, mi svegliavo a volte alle sei di mattina per andare agli allenamenti”. Valori umani e tecnici, requisiti perfetti, in linea con la cultura di Simeone. La maglia dell’Atletico Madrid può rappresentare un altro premio.