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Marcão, la nuova scoperta di Terim nel Galatasaray

E’ un difensore centrale, è brasiliano, ha 23 anni, è stato scoperto a gennaio in Portogallo nel Chaves e ha contribuito alla conquista del titolo festeggiato dal Galatasaray, l’ottavo nella carriera di Terim. Interessa all’Atalanta

ROMA - C’è un proverbio in Turchia che sintetizza uno dei punti cardinali della filosofia di Fatih Terim: “L’uomo è la tela, il mondo è il metro che la misura”. E lui, chiamato da tutti - giocatori, tifosi e rivali - “l’imperatore”, non ha mai smesso di cercare nuovi esami, di rimettersi in discussione, di attraversare nuove colline, neppure ora che a 65 anni potrebbe vivere di rendita e ripercorrere la sua carriera come un film. La tuta è il suo vestito da cerimonia, il suo smoking, la panchina e il campo sono la sua casa. Vincere è il verbo che declina con maggiore facilità: una magnifica ossessione per Terim, che alla fine di maggio - dopo aver battuto l’Istanbul Basaksehir per 2-1 in una sfida che equivaleva a uno spareggio, soffrendo e gesticolando durante sedici minuti di recupero - ha conquistato l’ottavo “scudetto” della sua carriera, tutti alla guida del Galatasaray.

LO SPECIALISTA - E’ l’uomo dei record: una collezione che comprende tre Coppe di Turchia e quattro Supercoppe. Ha firmato un contratto a vita con il Galatasaray, scade nel 2024, dopo aver regalato alla nazionale i momenti più elettrizzanti, raggiungendo la semifinale all’Europeo del 2008 in Austria e Svizzera. Le statistiche lo premiano, quasi un segno del destino, rafforzato dai numeri dello scorso campionato: 69 punti in 34 partite, migliore attacco della Süper Lig (72 gol). Spettacolo e divertimento, il 4-3-3 come regola di base.

LA STRADA - Talenti da scoprire, da valorizzare oppure da rilanciare: Terim ha costruito il suo ottavo titolo con i quattordici gol di Henry Onyekuru, ventidue anni, nigeriano, ala sinistra, i dieci di Mbaye Diagne, classe 1991, centravanti, passaporto senegalese, la fantasia di Sofiane Feghouli, nove reti e sei assist, algerino, ventinove anni, e di Younes Belhanda, classe 1990, marocchino, quattro gol e nove assist. Un Galatasaray che ha trovato un’identità più corretta e definita dalla metà di gennaio, grazie al mercato di riparazione e all’idea di potenziare la difesa con l’arrivo del centrale brasiliano Marcão, costato quattro milioni di euro e sbarcato in Turchia dal Chaves, club portoghese. Un metro e 85, 23 anni (è nato a Londrina il 5 giugno del 1996), 80 chili, colpo di testa, anticipo, lancio, stile, rapidità in fase di chiusura e nei recuperi, una carriera cominciata nell’Atletico Paranaense e proseguita nell’Atletico Goianiense, in attesa di farsi conoscere in Portogallo prima nel Rio Ave e poi nel Chaves.

IL MERCATO - Marcão si è legato al Galatasaray fino al 30 giugno del 2022. E ora piace all’Atalanta, che sta valutando la possibilità di consegnarlo a Gasperini in vista di una stagione che vedrà i nerazzurri impegnati per la prima volta anche nella fase a gironi di Champions League: quindici presenze (tutte da titolare), cinque cartellini gialli e solo una sconfitta, in occasione dell’ultima giornata di Süper Lig contro il Sivasspor (4-3), quando il titolo era ormai in cassaforte. L’Atalanta ci prova, ma il Galatasaray chiede quasi dieci milioni.

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