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Pedrinho, il tentativo della Lazio e il rilancio del Santos

Terzino sinistro, vent’anni il 24 giugno, brasiliano: si è fatto ammirare durante la “Copinha”, uno dei tornei giovanili più prestigiosi in Sudamerica. Ha origini italiane, aspetta il doppio passaporto e ha il contratto in scadenza il 31 dicembre

Sarri ha consigliato due strade alla Lazio per risolvere il problema legato al terzino sinistro: lavorare sul prestito di Emerson Palmieri, che si prepara a tornare al Chelsea dopo la stagione all’Olympique Lione, oppure cercare un accordo con l’Empoli per Fabiano Parisi, inseguito ora dalla Fiorentina. Ma è spuntata, sul tavolo della Lazio, anche una terza soluzione. Quella che porta in casa del Santos: l’obiettivo è Pedrinho Scaramussa, classe 2002, vent’anni il prossimo 24 giugno, una delle grandi sorprese dell’ultima edizione della “Copinha”, il torneo giovanile più prestigioso in Brasile. Ha origini italiane, ha richiesto i documenti per il doppio passaporto, il suo procuratore Giuliano Bertolucci è in contatto con la Lazio. Pedrinho può svincolarsi il 31 dicembre.

L’INTERVISTA A GLOBO - Nel 2019 era stato seguito con attenzione da Jorge Sampaoli: l’argentino, all’epoca, era il grande capo del Santos e adesso è all’Olympique Marsiglia. Nel 2021 aveva sfiorato l’ingresso in prima squadra: era stato Fabio Carille, attuale allenatore del V-Varen Nagasaki, club giapponese, a farlo partecipare a qualche partitella con i big. Poi il progetto è naufragato. Colpa di un infortunio alla coscia, ma soprattutto di una lieve forma di tubercolosi che aveva costretto Pedrinho a fermarsi. Un periodo complicato che il terzino ha raccontato - in un’intervista dello scorso 3 gennaio - al giornalista Bruno Gutierrez per il sito di Globo Esporte: “Sono stati i sei mesi peggiori della mia vita. Sveglia presto, cinque pillole al giorno tutte in una volta, antibiotici forti”.

IL PROFILO TWITTER - Il Santos ha capito che rischia di perderlo. E prepara un’offerta per trattenerlo. Anche l’allenatore Fabian Bustos, argentino, sta provando a convincerlo. Pedrinho è uno dei gioielli della squadra Under 20 guidata da Elder Campos. Ha cominciato a giocare da bambino, a sette anni, nello Jaguaré, piccola società di Espírito Santo, dove è nato. Il suo primo allenatore è stato Sandrinho. Il Santos lo ha scoperto durante la “Copa Gazetinha”. Ha tre tifosi che non si separano mai da lui: il padre (Anderson), la madre (Natalia Piementel Vieira) e la sorella (Laryssa). Elegante come un’ala, rapido, un metro e 73, fisico già strutturato, a livello giovanile ha tirato diversi rigori. Spinge, partecipa alla manovra, arriva sul fondo con facilità, serve tanti cross su un piatto d’argento. Sul suo profilo Twitter (@pedroscaramussa) ha postato diverse immagini delle partite giocate con il Santos. Ha debuttato nel campionato Paulista, a promuoverlo era stato il tecnico Ariel Holan, che ora lavora in Messico, sulla panchina del Leon. Ora deve scegliere: la Lazio o il rinnovo che gli è stato proposto dal presidente Andrés Rueda.

   

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